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Alex Schwazer assolto: "Non ci fu doping nel 2016, campioni di urina alterati"

SCHWAZER, ALENATORE DI ALEX: 'TUTTI SONO STATI ZITTI PER 5 ANNI, ORA COSA DIRANNO?'

"A parte Giovanni Malagò che ha cercato di dare una mano, per il resto silenzio più totale dal resto del mondo sportivo: sono stati 5 anni di battaglia durissima, e solo negli ultimi anni la Federatletica aveva assunto una posizione più distaccata, forse capendo che l'accusa era indifendibile". L'allenatore di Alex SCHWAZER, Sandro Donati, confessa all'Adnkronos "l'amarezza di aver condotto questa battaglia in solitudine. Ora è il momento che gli altri facciano le riflessioni del caso. Cosa diranno adesso? E cosa possiamo fare perché queste cose non accadano più? Anch'io in qualche modo sono stato incastrato: passato per fesso o complice, e non sono né l'uno ne l'altro. Ora anch'io dico grazie a questo giudice coraggioso", il gip del Tribunale di Bolzano Walter Pelino che oggi ha archiviato il caso SCHWAZER.

Doping: gip su caso Schwazer, Wada e Iaaf dichiarazioni false

"Nell'odierno sistema Wada e Iaaf operano in maniera totalmente autoreferenziale ed il presente procedimento ha eloquentemente dimostrato come esse non tollerino affatto controlli dall'esterno ed anzi siano pronte a tutto per impedirlo, al punto di produrre dichiarazioni false e porre in essere frodi processuali". E' la pesante accusa che il Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino muove nei confronti dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada) e dell'associazione mondiale di atletica leggera (Iaaf, oggi World Athletics) e scritta a pagina 76 dell'ordinanza di archiviazione del procedimento penale a carico dell'ex marciatore italiano Alex Schwazer che l'AGI e' in possesso. Pelino, rilevando l'alterazione dei campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer l'1.01.2016 al fine di risultare positivi, in merito al rapporto Wada-World Athletics, aggiunge, "il controllante e il controllato finiscono per coincidere, anzi per invertirsi, come la mail (quelle hackerate da Fancy Bear) da cui emergono pressioni subite dal laboratorio di Colonia, eloquentemente dimostrano".

Alex Schwazer assolto: "Non ci fu doping nel 2016, campioni di urina alterati"

I campioni di urina di Alex Schwazer sono stati alterati. E' quando emerge nell'ordinanza che dispone l'archiviazione da parte del gip del procedimento penale (il n.5809/16 di 87 pagine) a carico dell'ex marciatore e di cui AGI e' in possesso. Al punto 5 ('Conclusioni'), il gip di Bolzano Walter Pelino ha scritto di ritenere "con alto grado di credibilita' che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer l'1.01.2016 siano stati alterati allo scopo di risultare positivi" cosi' da "ottenere la squalifica e il discredito dell'atleta come pure del suo allenatore Sandro Donati". Il gip nei punti successivi parla di "falso ideologico" e "frode processuale" e parla di "pressioni" esercitate sul laboratorio di Colonia come emergono dalle mail intercorse tra Ross Wenzel (consulente legale della World Athletics, ex Iaaf), Thomas Capdevielle (responsabile settore antidoping World Athletics) e Hans Geyer, direttore del laboratorio di Colonia dove erano custodite le provette contenenti le urine di Schwazer durante il controllo dell'1 gennaio 2016.

Doping: caso Schwazer, gip Bolzano dispone archiviazione

Il Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino ha disposto l'archiviazione del procedimento penale a carico di Alex Schwazer per "non aver commesso il fatto". Lo apprende l'AGI da fonti dell'entourage del marciatore altoatesino.  Secondo il gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, che ha disposto l'archiviazione del procedimento penale, Alex Schwazer non ha commesso il fatto. Il 'fatto' era quello legato alla presunta, ma soprattutto nebulosa, positivita' al doping emersa dal controllo del primo gennaio 2016 e che nell'agosto dello stesso anno aveva portato una squalifica di Schwazer, per recidiva al doping, di ben otto anni. Lo scorso mese di dicembre, la Procura di Bolzano aveva chiesto l'archiviazione dell'intricato caso nei confronti dell'ex marciatore azzurro, campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008. Il 'caso Schwazer 2' sin dall'inizio non era stato particolarmente chiaro e che ha visto coinvolte anche l'agenzia mondiale antidoping (Wada), la federazione mondiale di atletica leggera (World Athletics, ex Iaaf) e il laboratorio antidoping di Colonia dove le provette del controllo incriminato sono rimaste dal 2 gennaio 2016 fino al febbraio 2018 quando, a fatica, sono state consegnate alle autorita' italiane incaricate al prelievo delle stesse.

Doping: caso Schwazer; legale, "siamo stracontenti"

"Siamo stracontenti del dottor Pelino che in questa sede ha fatto un'ordinanza di archiviazione molto impegnativa e chiara di fatti che noi come difesa avevamo fatto presente altre volte". Lo dice parlando con l'AGI, l'avvocato bolzanino Thomas Tiefenbrunner che assieme a Gerhard Brandstaetter hanno sempre difeso Alex Schwazer sin dal primo caso, reo-confesso dall'ex marciatore, del luglio 2012. Oggi in 87 pagine il gip del tribunale di Bolzano Walter Pelino, ha accolto la richiesta di archiviazione da parte della procura dell'aspetto penale legato al secondo, misterioso ed intricato, caso di doping che nel giugno 2016 ha coinvolto Schwazer privandolo di poter partecipare, per esempio, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. "Per il gip le mail di Fancy Bears sono utilizzabili e veritiere (era emerso il complotto tra federazione di atletica e laboratorio di Colonia dove erano custodite le provette di urina di Schwazer, ndr) e, come si legge sull'ordinanza, si evince una scelta processuale ostruzionistica da parte di Wada (agenzia mondiale antidoping) e federazione mondiale di atletica leggera (ex Iaaf, oggi World Athletics). Prossimi passi? Saranno valutati nei prossimi giorni", ha concluso Tiefenbrunner. 

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