Doping,Alex Schwazer: "Non devo scusarmi. Qualcuno non mi vuole a Rio"
Doping, Schwazer si difende: "Non devo scusarmi, stavolta non ho sbagliato". E accusa: "Qualcuno non mi vuole alle Olimpiadi"
"Non devo scusarmi, non ho fatto alcun errore". Lo ha detto Alex Schwazer in conferenza a Bolzano. "Non è come 4 anni fa, questa volta non ho sbagliato - ha aggiunto - Non devo scusarmi con il mio allenatore e con chi mi è vicino". Prosegue Schwazer: "Sono stato informato ieri di questa positività, non posso dire tanto. E' un incubo per me, è la peggior cosa che mi poteva succedere. Qui si va fino in fondo, probabilmente qualcuno non vuole che vada alle Olimpiadi", ha aggiunto il marciatore azzurro.
Il caso in questione è il dubbio che Alex Schwazer sia stato trovato ancora una volta positivo a un controllo antidoping. Lo scrive la Gazzetta dello Sport secondo cui questa volta a incastrare il 31enne marciatore altoatesino sarebbe stato un accertamento disposto dalla Federazione mondiale di atletica leggera (Iaaf) effettuato il primo gennaio di quest'anno mentre Schwazer si trovava a Vipiteno. Sarebbe la seconda positivita', dopo quella del 30 luglio 2012 che e' costata una squalifica di 3 anni e 9 mesi. Sempre stando a questa ricostruzione, il campione olimpico di Pechino 2008 sarebbe stato trovato positivo agli steroidi.
Dal primo aprile 2015 si era affidato al paladino della lotta al doping, Sandro Donati. L'8 maggio scorso, a pochi giorni dal termine della squalifica, aveva vinto le 50 km valevole per il Mondiale per Nazioni di Roma strappando cosi' il pass di partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Se tutto verra' confermato, Schwazer rischierebbe anche la radiazione a vita dallo sport. L'avvocato di Alex Schwazer, Gerhard Brandstätter, nega tutto. "Si tratta di accuse false e mostruose". E va al contrattacco: "Ora è successo quello che Alex ha sempre temuto, ma noi ci difenderemo e faremo causa",
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