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Andrea Agnelli, più Superlega che ritorno alla Juventus
Andrea Agnelli (foto Lapresse)

Andrea Agnelli e la Superlega, la rivincita dell'ex presidente della Juventus

Andrea Agnelli si sta godendo mesi di rivincite sul fronte Superlega. Il Financial Times nei giorni scorsi non ha escluso un suo ritorno alla Juventus e da lì sono iniziati i sogni di milioni di tifosi bianconeri che lo amano e non dimenticano l'epoca d'oro con la conquista di nove scudetti consecutivi, un filotto tricolore mai capitato nella storia del calcio italiano (a cui vanno aggiunte due finali di Champions League).

Ma nel breve periodo, mentre la Juve prosegue spedita con il progetto varato nell'ultimo anno da John Elkann con Gianluca Ferrero presidente, Maurizio Scanavino (oltre all'arrivo in estate di Cristiano Giuntoli come Football Director), Andrea Agnelli guarda alle prospettive che può regalare la Superlega al calcio europeo. Se il presidente Uefa Alexander Ceferin - alla vigilia della stagione che vedrà partira la nuova super Champions League - nelle scorse ore ha nuovamente escluso che nascerà ("Questo è un non-progetto, una cosa che non accadrà mai, perché nessuno lo vuole"), proprio l'ex numero uno della Juve al Financial Times aveva sottolineato: «Dateci tempo di lavorare, non è che le cose succedono così per magia». E ancora: "Dobbiamo trovare i club, stiamo lavorando sulla parte B2B, perché se non abbiamo i club per partecipare alla competizione, non possiamo raggiungere i consumatori".

Un progetto Superlega su cui Real Madrid e Barcellona continuano a lavorare. Il presidente de LaLiga Javier Tebas rispondendo a chi gli chiede se teme l’avvio di questo torneo nei giorni scorsi ha risposto con un'analisi:  “Dove c’è Florentino (Perez, presidente del Real Madrid NdR) non muore mai nulla, dico sempre che lui non perde mai e come David Copperfield fa i giochi di prestigio. Il suo coniglio nel cilindro in questo caso è che la Superlega non danneggia la Liga. Ma la realtà è diversa e danneggerà i campionati nazionali. Temo il progetto portato avanti dal 2000 da Florentino, secondo cui sono i club più ricchi a dominare, è come se un paese fosse dominato dai più ricchi. Penso che ci siamo molto da lavorare affinché il progetto non vada avanti. Devono dimostrare che il loro progetto è migliore del format della nuova Champions League e al momento è peggiore. Il loro progetto non è conforme al modello sportivo europeo e dal punto di vista audiovisivo quello che hanno proposto è pazzesco. - conclude Tebas - Prima dicono che le partite si vedranno gratuitamente, poi ritrattano su questo. Comunque Florentino non va mai dato per morto".

"Una ventina di club sono molto motivati dal progetto e attualmente sono in corso colloqui con altri 30 club. Abbiamo abbastanza squadre per iniziare, ma vogliamo coinvolgere tutti", ha annunciato invece Anas Laghrari, co-fondatore di A22 Sports, società che promuove il progetto Superlega. Insomma, un cantiere aperto da continuare a monitorare più che in ottica 2024/225, nel medio periodo.

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