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Blanchard, ultras della Juventus a Berlino è il castiga Signora

"Tre mesi fa ero a Berlino con i Viking per la finale di Champions per tifare Juve dipinto di bianconero, è incredibile. Dedico alla famiglia, alla mia fidanzata Fulvia che era qui, è il coronamento di un sogno". Leonardo Blanchard è l'uomo del destino: lui ha regalato il primo punto in serie A al Frosinone e lui, cuore bianconero, ha condannato la squadra per cui ha sempre fatto il tifo a un ingrato pareggio che ingigantisce la crisi di questo inizio stagione.

Un tempo si sarebbe detto 'la classe operaia va in Paradiso': 27 anni, difensore che si è conquistato la serie A passando per la Lega Pro: da Pescina a Pergocrema, Pavia e Feralpi Salò. Sino all'occasione che gli ha dato il Frosinone, con cui ha avuto la gioia per l'esordio in Serie B e lo scorso 30 agosto in A.

"Il gol è stata una liberazione per tutta la squadra", ha detto a caldo pochi istanti dopo aver messo a segno l'1-1 finale in piena zona Cesarini. "Siamo stati fortunati. Erano tre partite che ci girava male e non portavamo a casa niente. Abbiamo fatto un buon gioco di rimessa, la Juve ci ha giocato ma qui è impossibile imporre il proprio gioco. E' un buon punto che ci dà morale in vista dell'Empoli".

Rende merito a mister Stellone: "Sapevamo che la Juve quando accelera lo fa e ti addormenta. Il mister ci ha detto di sacrificarci e correre. Siamo stati cinici e fortunati nelle occasioni".

Ma il cuore Juve ha reso diversa la sua notte allo Stadium: "Il gol è stato emozionate e liberatorio. Sono juventino, è un gol speciale".