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Corte Figc, incarico a Marcello Lippi incompatibile col figlio agente



La Corte federale d'appello chiude la vicenda legata a Marcello Lippi come dt della nazionale italiana
Marcello Lippi non sarà direttore tecnico della Figc. Il conflitto di interessi è stato confermato dalla sezione consultiva della Corte federale d'appello, alla quale il presidente Carlo Tavecchio aveva chiesto un parere interpretativo in merito all'articolo 3.2 del vigente Regolamento per i servizi di procuratore sportivo e in particolare se "l'attivita' di procuratore sportivo sia o meno compatibile con l'incarico di natura tecnica svolto presso la Figc, nell'ambito delle squadre nazionali, da soggetto che ha rapporto di parentela di primo grado in linea retta con il procuratore sportivo".
Il riferimento e' alla situazione di Lippi, al quale la Federazione voleva affidare l'incarico di dt, il cui figlio Davide svolge l'attivita' di agente di calciatori. Secondo la Corte "il rapporto di parentela in linea retta di primo grado con soggetto titolare di incarico federale di natura tecnica rende evidentemente incompatibile, alla stregua della portata generale della norma vigente sopra descritta, l'esercizio dell'attivita' di procuratore sportivo. Tale principio puo' trovare parziale smentita, e quindi limiti alla sua applicazione, solo quando l'incarico federale attribuito al soggetto 'in rapporto' col procuratore sia estraneo all'area tecnica della Federazione o della societa' affiliata, oppure non sia contrassegnato da potesta' decisionale, come nel caso, ad esempio, di mansioni solo operative o dell'atleta tesserato per la societa'".
Marcello Lippi comunque si era già fatto da parte nei giorni scorsi. "Voglio evitare strumentalizzazioni". Il figlio Davide aveva commentato la vicenda polemizzando sul regolamento...