Sport
Demoitiè, associazione ciclisti: "Un'inchiesta per chiarire la sua morte"
I familiari di Demotiè hanno autorizzato l'espianto degli organi
L'Associazione ciclisti professionisti (CPA), presieduta dall'ex campione italiano Gianni Bugno, sollecita un'inchiesta per fare luce sull'incidente che e' costato la vita al belga Antoine Demoitie', 25 anni, in forza al team Wanty-Gobert, che ieri durante la Gand-Wevelgem, classica delle Fiandre che per un tratto sconfina in Francia e vinta da Peter Sagan, e' caduto ed e' stato investito da una moto della carovana che non e' riuscito ad evitarlo. L'incidente era avvenuto in prossimita' di Sainte-Marie-Cappel, per l'appunto in territorio francese, a 115 km dal traguardo, e le condizioni del ciclista erano subito apparse molto gravi.
Dopo un primo trasferimento all'ospedale di Ypres, il ciclista era stato trasferito al Centro ospedaliero regionale di Lille, dove pero' nella notte e' deceduto. I familiari della vittima - moglie e genitori - hanno autorizzato l'espianto di organi poi destinati a tre persone.
L'Associazione ciclisti professionisti esige - dice un comunicato - chiarezza sulle circostanze dell'accaduto, e l'accertamento di eventuali responsabilita'. Bugno parla di tristezza e dolore per la morte di Demoitie', sottolineando che l'associazione da sempre e in ogni occasione indica la sicurezza dei ciclisti come la prima condizione da rispettare in corsa. Nessuna accusa mirata, precisa Bugno, ma una riflessione sull'esigenza di garantire un elevato livello di attenzione e controllo dell'applicazione delle norme di sicurezza in ogni gara. Il ciclista deceduto era approdato quest'anno al team Wanty-Gobert, dopo tre stagioni in forza alla Walonnie-Bruxelles. Considerato un eccellente sprinter, specie negli arrivi in salita, Demoitie' in carriera aveva vinto il Tour de Finistere, in Francia, nel 2014, e si era piazzato secondo alla Handzame Classic e GP Stad Zottegam, in Belgio lo scorso anno.