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Europei: nei quarti sfida al Belgio dei "vecchi amici" Lukaku e Mertens
Sarà una grande sfida, contro due attaccanti che i tifosi di Inter e Napoli conoscono benissimo. La storia degli Azzurri è ricca di precedenti dolci e amari
Sarà quindi il Belgio di Lukaku e Mertens a sfidare l'Italia nei quarti di finale degli Europei, venerdì 2 luglio alle 21.00.
Si prospetta una sfida molto difficile, ma con un vantaggio: quello di conoscere fin troppo bene le (tante) qualità e i (pochissimi) difetti degli attaccanti di Inter e Napoli. In particolare per i compagni di club Barella, Bastoni e Di Lorenzo sarà una sfida molto speciale, ma non certo un fatto inedito, nella storia della nazionale azzurra nelle competizioni internazionali.
Schnellinger e la “partita del secolo”
Un caso famoso di sfida tra gli Azzurri e una vecchia conoscenza del campionato è quello della semifinale di Messico '70, quando un gol al 90° del tedesco Schnellinger, allora in forza al Milan, costrinse l'Italia di Valcareggi ai tempi supplementari. Il match fino a quel momento sonnacchioso divenne “la partita del secolo”, cioè quell'Italia-Germania 4-3 che è anche il titolo di un bel film generazionale uscito nel 1990.
La leggenda di Pablito per superare la beffa di Falcao
In una famosa scena del film di Andrea Barzini, i protagonisti (Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Cederna e Massimo Ghini) reagiscono al pareggio di Schnellinger con un'esclamazione molto milanese, ma facilmente comprensibile: “Ma va a caga', tudèsc!”. In tante altre occasioni i tifosi della nazionale hanno gridato improperi ai giocatori che invece sostenevano nei rispettivi club. Ai mondiali del 1982, il romanista Falcao segnò il gol del 2-2 che avrebbe eliminato l'Italia di Bearzot, ma il terzo gol di Paolo Rossi fece nascere la leggenda di “Pablito”, aprendo la strada a un indimenticabile titolo mondiale.
Platini, Maradona e gli “scarti” brasiliani
Quattro anni dopo, quando tornammo in Messico da detentori del trofeo, fummo castigati prima dal napoletano Maradona nell'1-1 con l'Argentina e poi dallo juventino Platini, protagonista del 2-0 con il quale la Francia ci rispedì a casa anzitempo. Ben più doloroso furono i due successivi mondiali. A Italia '90 fu ancora l'Argentina di Maradona ad eliminarci, dopo il beffardo gol di Caniggia (allora in forza all'Atalanta) e i rigori fatali. E il San Paolo era diviso in due, tra il tifo per gli Azzurri e quello per il mitico Diego. Sempre dal dischetto maturò la sconfitta nel finale del mondiale '94, contro un Brasile che schierava vecchie conoscenze del nostro campionato, quali Taffarel, Dunga, Mazinho e Branco, che i nostri club avevano scartato con troppa facilità.
Italia-Francia: due beffe e una fantastica rivincita
Dai mondiali agli Europei, nel biennio 1998/2000 la Francia vinse due titoli storici superando gli Azzurri in modo beffardo: ai rigori nella Coppa del Mondo e grazie al golden goal nella finale continentale. A siglare quel famoso gol fu David Trezeguet, che pochi giorni dopo sarebbe diventato un giocatore della Juventus, seguendo tanti altri suoi connazionali che militavano nella nostra Serie A, da Deschamps a Zidane, passando per Thuram. La vendetta è arrivata a Berlino 2006, quando i rigori hanno sorriso all'Italia. E non a caso quando sul dischetto si è presentato proprio Trezeguet, dai microfoni di Sky Fabio Caressa incitava Gigi Buffon dicendo “lo conosci, lo conosci...”. Il centravanti della Juve colpì la traversa e certamente quel “lo conosci, lo conosci...” verrà ripetuto anche venerdì sera, quando Lukaku o Mertens prenderanno palla nelle vicinanze di Donnarumma.