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Federico Cinà, ecco chi è il nuovo fenomeno del tennis italiano

Storia e caratteristiche del 18enne palermitano, un predestinato della racchetta

di Andrea Soglio

Federico Cinà, ecco chi è il nuovo fenomeno del tennis italiano

Federico Cinà è semplicemente un predestinato del tennis. 18 anni, palermitano, figlio di Francesco Cinà, professionista prima ed allenatore (di Roberta Vinci, tanto per fare un nome...) poi Federico da sempre respira tennis in casa e nella sua vita. Ecco perché la sua prima apparizione nel circuito Atp non è una sorpresa; tutti, da sempre, sanno che sarebbe arrivato.

La carriera

Federico Cinà è nato il 30 marzo 2007; poco dopo, a tre anni, ha preso la racchetta in mano seguendo il padre al circolo di Palermo. Ottiene il primo punto ufficiale dell'ATP nel 2022, a soli 15 anni, nel torneo Challenge di Aprilia; poi la sua carriera esplode a livello giovanile dove ottiene risultati prestigiosi: finale agli UsOpen Junior di New York nel 2023, finale del doppio al Roland Garros Junior nel 2024

Prima del torneo di Miami la classifica ATP lo vedeva al numero 447 con una crescita di oltre 116 posizioni da qualle con cui era cominciato il 2025; merito dei buoni risultati nel tornei del circuito Challenge fino alla finale del torneo di Hersonissos, Grecia, persa contro Kuzmanov dopo 4 vittorie consecutive sempre contro avversari con una classifica molto superiore alla sua.

Sono stati questi risultati a convincere gli organizzatori del Master 1000 di Miami a dargli una wild card per entrare in tabellone dove al primo turno ha giocato la prima gara della sua vita nel circuito ATP sconfiggendo l'argentino Comesana.

La vita privata

A dargli il soprannome, "Pallino" la sorella quando vide l'ecografia appunto della mamma di Federico in attesa del figlio. Il suo giocatore preferito è Novak Djokovic, il libro più amato, manco a dirlo, "Open" la biografia di Andre Agassi. Ama la Playstation per rilassarsi, la pizza come piatto preferito, il Palermo è la sua squadra di calcio del cuore. Il suo sogno è vincere Wimbledon anche se la superficie preferito non è l'erba e nemmeno la terra rossa su cui è cresciuto, ma il cemento. 

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