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I piani della nuova Inter "ridimensionata" di Oaktree, senza qualche big in campo e fuori
Un big in partenza per fare plusvalenza, nuova dirigenza e nuovi compiti per quelli che restano (compreso Marotta)
Nell'Inter del prossimo anno meno big e più giovani, oltre ad una nuova dirigenza
I tifosi dell'Inter devono prepararsi ad una estate 2025 che se non sarà all'insegna della rivoluzione, poco ci manca. Oaktree infatti, dopo un periodo di assestamento e dopo essere diventata la nuova proprietaria dell'Inter a cose già fatte per l'annata '24-'25 vuole mettere il suo marchio nella stagione a venire, ed in maniera importante.
Monte Ingaggi
Ormai abbiamo imparato a conoscere i fondi di investimento ed il loro modo di ragionare. Vincere conta meno della sostenibilità economica, che diventa la priorità assoluta. Così, malgrado i bilanci nerazzurri siano in netto miglioramento rispetto agli ultimi anni (con un passivo passato da -130 a -30) bisogna fare di più. E la prima voce da tagliare è quella del monte ingaggi. Quello dei nerazzurri è il più alto d'Italia ma, soprattutto, è insostenibile. Bisogna tagliare quindi e questo porta ad intervenire sul mercato con delle cessioni.
I due principali indiziati sono Chalanoglu e Thuram. I due infatti, oltre ad essere tra i migliori giocatori della squadra, sono stati acquistati a parametro zero. Questo è un vantaggio a livello di conti per la società dato che il denaro incassato da una eventuale loro cessione sarebbe totale plusvalenza. Il turco, da un paio di stagioni considerato tra i migliori centrocampisti d'Europa, forse il primo nel ruolo di regista, ha una valutazione di 60 mln. Davanti ad un'offerta a queste cifre verrebbe sicuramente ceduto, anche perché considerato non più giovanissimo, andando ormai per i 31 anni.
Il francese invece porterebbe nelle casse nerazzurre magari qualche milione in più (la sua valutazione oggi è attorno ai 70-80 mln) ma la carta di identità renderebbe la sua cessione più dolorosa. L'età infatti è l'altro fattore ritenuto un problema da Oaktree che vuole più giovani e meno parametri zero over 30 anni, come accaduto ultimamente.
C'è poi chi ipotizza un addio a fine stagione con Simone Inzaghi. È vero che l'allenatore è finito nel mirino di alcune big europee ma la separazione da Milano viene vista come poco probabile, a meno che la stagione in corso finisca male, sportivamente parlando.
Cambi nella dirigenza
Ma non è solo in campo che si interverrà. Anche negli uffici di Viale della Liberazione ci sarà un via vai importante. Tutto normale quando una società cambia proprietario. Di Antonello, l'ad corporate, in partenza si parla da mesi e non è mistero che la Roma lo stia cercando ed abbia già tentato un primo contatto per capire eventuali disponibilità, ma si sta intervenendo nel reparto commerciale, in quello della comunicazione e si guarda anche alla squadra mercato. Non sarebbe troppo una sorpresa vedere in partenza uno tra Piero Ausilio o Baccin, i due principali uomini mercato assieme a Marotta. Ecco, il Presidente... Marotta resterà e la fiducia nei suoi confronti è totale, ma sarà in qualche maniera "ridimensionato" o, meglio, sarà meno padrone assoluto della situazione com'era negli ultimi anni dell'era Suning.
Al momento si tratta di voci e ragionamenti con un bel fondo di verità, ma è presto per dire oggi nel dettaglio cosa succederà. L'unica cosa certa è che qualcosa di grosso però succederà.
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