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Inter in volo con il piccolo Sensi: Udinese ko. E Conte punge Sarri

Lorenzo Lamperti

L'ex Sassuolo segna di testa e piega i friulani in 10 per l'espulsione di De Paul. Il tecnico: "Qualcuno deve stare sereno perché sta dalla parte forte"

Il tiro da fuori, la punizione a giro, la rouleta in area, ora anche il colpo di testa. Stefano Sensi continua ad allungare il suo repertorio e l'Inter continua a vincere. Terzo successo di fila della nuova era targata Antonio Conte a San Siro contro l'Udinese. Un successo nel quale c'è molto, moltissimo, del piccolo grande centrocampista acquistato in estate dal Sassuolo. E nel post partita il tecnico nerazzurro si concede anche una punzecchiatura al rivale Maurizio Sarri, l'allenatore della "sua" Juventus che si è fermato allo 0-0 a Firenze, lamentandosi dell'orario (le 15) di gara e del caldo. "Non voglio dire niente perché altrimenti dovremmo tirare in mezzo i bilanci e gli stati patrimoniali. Dico che qualcuno deve stare tranquillo e sereno perché sta dalla parte forte", ha dichiarato Conte.

Poco prima aveva messo in saccoccia altri tre punti, maturati dopo una gara scorbutica e non semplice, per quanto i nerazzurri non abbiano praticamente mai sofferto. Conte schiera per la prima volta la difesa titolare con il rientro dal primo minuto di Godin e sperimenta un 3-4-2-1, con Sensi avanzato in linea con Politano alle spalle di Lukaku. L'inizio è di quelli sprint, con Politano che colpisce il palo con un sinistro da fuori e poi con Sensi che impegna per la prima volta l'ottimo Musso con una volée di destro. I friulani passano indenni la sfuriata e si riorganizzano, impegnando Handanovic su azione di corner e imbrigliando un'Inter solida dietro col trio deluxe Godin-De Vrij-Skriniar ma poco creativa davanti, aggrappata alla verve di Politano, per la prima volta dall'inizio in stagione e al solito Sensi. Dalle fasce arriva poco e Lukaku si vede poco o nulla. 

Il momento decisivo arriva al 35' quando De Paul, l'uomo di maggiore estro dell'Udinese, si lascia andare a una sciocca reazione dopo un battibecco con Candreva. Una reazione che costa il rosso all'argentino e la partita alla squadra di Tudor, che poco dopo incassa l'1-0 con il tuffo di testa di Sensi su bel cross di Godin, a suo agio nella sua prima uscita sul centrodestra.

Nel secondo tempo l'Inter corre subito un gran rischio, quando Lasagna riesce a incunearsi tra Godin e De Vrij ma spara su Handanovic. Da qui in poi i nerazzurri controllano senza grossi rischi ma senza affondare il colpo per un raddoppio che sarebbe stato doveroso vista la superiorità numerica. Ma Musso dice di no ai neo entrati Gagliardini e Sanchez, mentre Lautaro (anche lui entrato al posto di un Lukaku con qualche problema alla schiena), è troppo precipitoso. Il secondo gol non arriva e il timore di una beffa aleggia su San Siro ma, almeno per ora, l'Inter non sembra più così pazza come in passato (come d'altra parte aveva promesso Conte nel giorno del suo insediamento), e porta a compimento la missione tre punti.

La strada da fare è tanta, come ammesso da Conte a fine gara, ma è tutta un'altra cosa intraprenderla dopo tre vittorie di fila.

LE PAGELLE DELL'INTER

Handanovic 6,5. Sicuro su corner nel primo tempo, salva su Lasagna nella ripresa. Bene anche coi piedi.

Godin 6,5. L'unica sbavatura è a inizio ripresa quando non riesce a fermare Lasagna. Per il resto grande posizione e anche discreta costruzione di gioco, con la perla dell'assist per Sensi.

De Vrij 7. Sempre sicuro. Da centrale di una linea a tre dà il meglio di sé.

Skriniar 6. Il più incerto dei tre dietro con il pallone tra i piedi, un paio di errori macroscopici in fase di avvio dell'azione.

Candreva 6. Sempre molto presente ma commette anche molti errori, uno che poteva costare carissimo da ultimo uomo su azione di corner. Ha il merito, se così lo si può chiamare, di far espellere De Paul.

Barella 5. Ancora fuori fase, si becca un giallo e resta negli spogliatoi a fine primo tempo. (Gagliardini 6. Cerca il gol tre volte, forse una di troppo. Sostanza ma anche imprecisione).

Brozovic 6. Lavoro più oscuro rispetto alle scorse due spallettiane stagioni.

Sensi 7,5. E' ovunque. L'uomo in più di questo inizio di stagione dell'Inter.

Asamoah 6. Spinge con costanza, salta poco l'uomo.

Politano 6. Ci mette molta voglia, sta provando a riciclarsi seconda punta come desidera Conte. (Sanchez s.v.)

Lukaku 5. Tocca pochi palloni, usa poco lo strapotere fisico, persino timido se si considera un'occasione iniziale nel quale preferisce una sponda (sbagliata) invece che provare ad andare in porta da solo. (Lautaro 5,5. Elettrico, ma troppo precipitoso. Si divora un paio di potenziali colossali occasioni per la troppa foga).

All. Conte 6,5. Tre vittorie di fila sono un ottimo biglietto da visita. La sua Inter ha identità e voglia. Non ancora grande qualità.