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L'Italia vince la Coppa Davis di tennis e diventa padrone del mondo
Sinner ed un grandissimo Berrettini regalano il 2-0 contro l'Olanda. Dopo le donne anche gli uomini conquistano la Davis
Italia padrone del mondo del tennis. Chi l'avrebbe mai detto...
A Malaga l'Italia si porta a casa la Coppa Davis dopo una finale con l'Olanda domata per 2-0 ma che ha reso la vita a Sinner e Berrettini più complicata del previsto. Siamo quindi campioni del mondo per nazioni al maschile pochi giorni dopo il medesimo titolo al femminile. Se poi aggiungiamo le prodezze singole di Sinner, con i suoi due titoli dello slam (Australia e UsOpen), le Atp Finals e due titoli Master 1000 e aggiungiamo quelle al femminile di Jasmine Paolini, due finali slam ed il titolo olimpico in doppio con Errani, beh chiudiamo il cerchio di un anno che sarà difficilmente ripetibile e che dobbiamo archiviare nella storia e nella memoria.
Berrettini, uomo della Davis. Sinner il n.1
Non ce ne voglia Sinner ma oggi la copertina di uomo della Davis va tutto a Matteo Berrettini. Il tennista romano è infatti risultato decisivo nelle tre sfide di Malaga; prima nel doppio decisivo con l'Argentina e poi con i due singolari dove di certo non partiva favorito ma che ha dominato dimostrandosi ancora una volta "uomo da Nazionale". In maglia azzurra Berrettini si trasforma, andando oltre paure, problemi fisici e tecnica. Un vincente. Punto...
Sinner invece ha fatto il suo, quello che ti aspetti dal numero 1 al mondo dimostrando ancora una volta il livello di maturità e gioco raggiunto malgrado non fosse in forma perfetta, anzi, è parso oggi anche piuttosto stanco. Ha faticato tanto nel primo set ma poi dal tie-break ha messo la marcia alta, quella dei fuoriclasse, schiantando l'avversario e dandoci il 2-0 decisivo. Al momento è ingiocabile, per chiunque.
2024, l’anno indimenticabile del tennis italiano
Siamo certi che nemmeno nei sogni più segreti il presidente della Federtennis, Binaghi, abbia vissuto tutto quanto successo quest’anno. Siamo i più forti in uno sport dove abbiamo raccolto per decenni qualche grande risultato a spot e per il resto tante briciole. Tutto questo non può e non è frutto del caso ma del lavoro di una federazione intera, sia al maschile che al femminile. Pensiamo ad esempio che a Malaga non sono stati convocati giocatori come Cobolli ed Arnaldi, giovani di grandi grandissime prospettive, senza dimenticare Lorenzo Musetti che avrà anche deluso in Spagna ma che è una gemma unica per talento nel mondo del tennis. Per poi ricordare la stagione di Valvassori e Bolelli nel doppio con tanto di qualificazione alle Atp Finale di specialità. Lo stesso possiamo dire al femminile, dove in realtà eravamo già abituati meglio rispetto ai maschi.
Siamo i più forti del mondo contro corazzate che sembravano irraggiungibili: gli Stati Uniti dalle mille risorse soprattutto economiche, la Spagna che sembrava l’unica fabbrica infallibile di talenti. siamo sul tetto nel mondo nel momento del grande cambiamento dalll’era dei "Fab Four" (Federer, Nadal, Djokovic e Murray) ormai superati dalla nuova generazione.
Ci sarebbe solo una cosa da fare, adesso. Rendere il tennis uno sport popolare non solo per il pubblico e gli appassionati, anche e soprattutto per bambini e bambine che vorranno avvicinarsi a questo sport. I costi oggi di corsi, lezioni e campi non è proprio alla portata di tutti. Su questo la Federazione dovrà lavorare: abbassare i costi per allargare il numero di giocatori.
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