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Manovra stipendi, deferita la Juventus per violazione lealtà sportiva
Manovra stipendi, rapporti con agenti e partnership con altri club: deferita la Juventus
Juventus deferita per il caso stipendi: a giugno il processo
La Procura Federale ha comunicato i deferimenti al Tribunale Federale Nazionale della Juventus e di sette suoi dirigenti o ex dirigenti: si tratta di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti e Stefano Braghin. L'accusa avanzata da Giuseppe Chiné riguarda la "violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a quattro diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine (nel deferimento tra l’altro sono indicati i 131 documenti, atti, verbali, contratti e corrispondenza via mail rilevanti ai fini dell’ istruttoria)". Dunque niente patteggiamento, che avrebbe consentito uno sconto che sarebbe potuto arrivare fino al dimezzamento della possibile pena a cui si andrebbe incontro a processo. L'inizio processo è atteso per giugno. Ecco il comunicato della Figc.
Manovra stipendi, Juventus deferita: "7 dirigenti hanno violato la lealtà sportiva"
Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè, in relazione all’indagine “Trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica di Torino contenuti nel fascicolo posto alla base dell’avviso ex art. 415bis cpp emesso in data 24/10/2022 a carico della società F.C. Juventus S.p.A e di suoi tesserati”, esaminati gli esiti dell’indagine penale e gli atti acquisiti dalla Procura della Repubblica di Torino; valutata l’istruttoria svolta in ambito disciplinare e vista la proposta del Procuratore Federale Aggiunto Giorgio Ricciardi e dei Sostituti Procuratori Federali Luca Scarpa e Alessandro D’Oria; ha deferito al Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare la Juventus, a titolo di responsabilità diretta e oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti; e nell’ordine Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione), Pavel Nedved (all’epoca dei fatti Vice presidente del Consiglio di Amministrazione), Fabio Paratici (all’epoca dei fatti Chief Football Officer), Federico Cherubini (all’epoca dei fatti Head of Football Teams &Technical Areas), Giovanni Manna (all’epoca dei fatti D.S. della Under 23), Paolo Morganti (all’epoca dei fatti Head of Football Operations), Stefano Braghin (all’epoca dei fatti Direttore Settore Giovanile), ai quali viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a 4 diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine (nel deferimento tra l’altro sono indicati i 131 documenti, atti, verbali, contratti e corrispondenza via mail rilevanti ai fini dell’istruttoria).
Per quanto riguarda la manovra stipendi 2019-20, viene contestata ad Andrea Agnelli e Fabio Paratici (rispettivamente Presidente del Consiglio di Amministrazione e Chief Football Officer), per la rispettiva competenza, la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS (“principi di lealtà, correttezza e probità”), per avere depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori (Bentancur Colman Rodrigo, Bernardeschi Federico, Bonucci Leonardo, Chiellini Giorgio, Cuadrado Bello Juan Guillermo, Da Silva Danilo Luiz, De Ligt Matthijs, De Sciglio Mattia, Demiral Merih, Costa De Souza Douglas, Dybala Paulo Exequiel, Higuain Gonzalo Gerardo, Khedira Sami, Lobo Silva Alex Sandro, Matuidi Blaise, Pjanic Miralem, Rabiot Adrien, Ramsey Aaron James, Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo, Rugani Daniele, Szczesny Wojciech) e dell’allenatore Sarri Maurizio, omettendo di depositare gli accordi economici di integrazione ovvero di recupero di 3 delle 4 mensilità rinunciate (aprile, maggio, giugno 2020) già conclusi con i medesimi calciatori e con l’allenatore, nella consapevolezza che gli accordi economici contenenti le integrazioni stipendiali per il recupero delle mensilità rinunciate sarebbero stati depositati dopo il 30.6.2020, ovvero dopo la chiusura dell’esercizio contabile al 30.06.2020, come poi effettivamente accaduto.
La stessa violazione, e in questo caso tra i dirigenti indagati c’è anche Pavel Nedved, vice presidente del Consiglio di Amministrazione, è contestata per la stagione 2020-21, in relazione agli accordi di riduzione stipendiale di importi sostanzialmente pari a 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 17 calciatori (Bentancur Colman Rodrigo, Bernardeschi Federico, Bonucci Leonardo, Chiesa Federico, Cuadrado Bello Juan Guillermo, Da Silva Danilo Luiz, Kulusevski Dejan, Lobo Silva Alex Sandro, Mc Kennie Weston James Earl, Rabiot Adrien, Szczesny Wojciech, Demiral Merih, Ramsey Aaron James, Ramos De Oliveira Arthur Henrique, Chiellini Giorgio, Dybala Paulo Exequiel, Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo) nella consapevolezza che non vi sarebbe stata alcuna riduzione stipendiale effettiva, in quanto i medesimi importi sarebbero stati riconosciuti agli stessi calciatori (circostanza poi non verificatasi soltanto per Dybala e Cristiano Ronaldo) nelle stagioni sportive successive, così come già concordato fra le parti attraverso scritture private non riportate su moduli federali (le c.d. side letter). Circostanza poi effettivamente verificatasi attraverso il deposito, successivamente al 30.6.2021, data di chiusura dell’esercizio contabile 2021 (salvo che per Arthur Melo, il quale ha percepito gli importi stipendiali rinunciati nella stagione 2022/23 a titolo di incentivo all’esodo) di accordi economici di integrazione stipendiale. Il tutto, inoltre, al fine di postergare negli esercizi successivi (2022 e, per alcuni, anche 2023) i costi correlati agli importi rinunciati dai calciatori prima del 30.06.2021, con ciò peraltro violando il principio contabile di competenza economica e, dunque, in tal modo violando il principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega di A, in punto di equilibrio economico finanziario.
SEGUE