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L’acquisto del Milan è già stato siglato: da Elliott prestito da 300 mln al 7%

di Marco Scotti

Affaritaliani.it ha potuto verificare le trattative tra il fondo americano e RedBird: tutti i dettagli sul cambio di proprietà

RedBird è già proprietaria del Milan

Clamorosa indiscrezione raccolta da Affaritaliani.it che ha potuto contattare fonti accreditatissime vicine al dossier: secondo quanto possiamo riferire, il trasferimento delle quote di Ac Milan da Elliott a RedBird sarebbe già avvenuto per una cifra complessiva di 1,2 miliardi. Il motivo è presto detto: se, infatti, il closing definitivo dell’operazione avverrà a settembre, già dai giorni scorsi è stata depositata la cifra totale in modo che la sessione di calciomercato che inizierà il prossimo 1° luglio possa avere luogo con certezze relative al budget e alle strategie.

Dunque RedBird avrebbe già coperto, tramite fideiussioni bancarie, l’intera cifra, e ora deve decidere come muoversi. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, infatti, il vendor loan di cui si è molto dibattuto nei giorni scorso – e che prevede un prestito di Elliott a RedBird – le cifre sarebbero inferiori ai 300 milioni di euro (meno, quindi, del 25% del totale dell’operazione) e, soprattutto, con un tasso d’interesse compreso tra il 7 e il 7,5%, la metà di quello che era stato raccontato nei giorni scorsi. 

Le differenze con l’Inter

Il prestito inoltre, potrebbe prevedere la corresponsione di una quota degli interessi in un secondo momento ma è diverso da quello sottoscritto dall’Inter con OakTree Capital. In questo secondo caso, infatti, si parla di un PIK (Payment In Kind) che prevede che Suning corrisponda al fondo americano 105 milioni di interessi in un’unica soluzione al termine dei tre anni di finanziamento. Si tratta di un’operazione spericolata perché costringerà con ogni probabilità la squadra a fare ulteriore debito in quanto difficilmente riuscirà ad accantonare una cifra così significativa. Tant'è che il gruppo cinese continua a cercare partner disposti a mettere denaro fresco nella società.

Diverso il caso del Milan (che non per niente, proprio per la sostenibilità dei conti ha ottenuto un tasso decisamente inferiore) che potrebbe ricorrere a una dilazione solo di una parte degli interessi in modo che non gravi nell’immediato sulle casse ma solo al termine del prestito quando, si presume, il valore del Milan sarà aumentato. A questo proposito, è da notare come secondo Kpmg i rossoneri avessero un enterprise value inferiore ai 500 milioni, mentre ora sembra che Elliott si sia tutelato con un ulteriore “warrant” che gli garantirebbe un ulteriore incasso (oltre ai 500 milioni di plusvalenza già realizzati) nel caso in cui la squadra venga valutata oltre 1,5 miliardi in una successiva rivendita.

 

 

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