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La Russia si difende dalle accuse di doping

Finche' non saranno portate le prove che gli atleti russi sono colpevoli di doping, tutte le accuse alla Russia sono infondate. Cosi' il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato da Ria Novosti, ha commentato il rapporto della Wada che accusa Mosca di doping di Stato. Se ci sono delle accuse allora devono essere sostenute da qualche prova - ha detto - finche' non si sono sente di qualche prova e' difficile accettare certe accuse, esse appaiono abbastanza infondate".
Il ministero dello Sport russo esaminera' attentamente tutti i fatti e le conclusioni contenuti nella relazione della commissione indipendente dell'Agenzia mondiale anti-doping (Wada) e prendera' gli "opportuni provvedimenti". Lo fa sapere in un comunicato lo stesso dicastero russo, finito al centro della bufera per lo scandalo del doping di Stato denunciato ieri dalla Wada, che ha chiesto la sospensione degli atleti russi per i diffusi reati di doping.
Il dicastero ha pero' anche fatto appello alla Wada perche' si basi su fatti e prove e non su informazioni fornite da giornalisti o singoli individui. Rispettiamo la Commissione della Wada - si legge nel comunicato rilanciato dalle agenzie - ma non riteniamo che nelle competenze della Commissione vi sia il predeterminare ulteriori azioni delle organizzazioni sportive internazionali, dove i rappresentanti del movimento sportivo della Russia sono membri a pieno titolo, ha contrattaccato Mosca. Il dicastero, guidato dal ministro Vitaly Mutko, ha poi ammesso di essere pienamente consapevole dei problemi dell'atletica nella Federazione russa e ha ricordato che da parte sua e' stato fatto tutto il possibile per porre rimedio alla situazione. Nel comunicato, infine, viene ribadita l intenzione di mantenere una posizione ferma nella lotta contro il doping e la promessa di collaborazione.