Sport
"La sclerosi multipla, una compagna con cui correre e da cui non scappare"
La storia della bresciana "Merilù Run", avvocato che da 17 anni convive con la SM e che ha scelto di esorcizzare la malattia correndo
Quel è l’obiettivo dell’Associazione?
Il nostro intento è quello di non far sentire nessuno “perso”, sensazione che abbiamo provato noi dopo la diagnosi. La malattia non è una cosa della quale vergognarsi, e attraverso la corsa vogliamo dimostrare che possiamo spingerci non solo oltre la sclerosi multipla, ma oltre tutti i limiti che ogni giorno ci poniamo. Inoltre, tramite l’Associazione riusciamo a raccogliere fondi che, in parte, siamo riusciti a destinare anche ad Aism.
Cosa vuol dire, per un’atleta, essere Asics Ambassador?
Dallo scorso anno sono Asics FrontRunner, una grande gioia e insieme un’opportunità perché porto al traguardo, in Europa e nel mondo, la sclerosi multipla. E non solo: guiderò un mio amico, cieco, che correrà con me. Perché lo sport è per tutti e non esclude nessuno, non ha limiti.
Lei è anche un avvocato: i malati di sclerosi multipla di che diritti godono nello sport?
Nel 2018 ho intrapreso una grande battaglia: far ammettere alle Paralimpiadi, nella categoria Atletica Leggera, persone con Sm. L’iter è stato lungo e complesso, costellato di visite e scartoffie. Ma alla fine siamo stati classificati, nella categoria T38 di Atletica.