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Masterchef, Cannavacciuolo ad Affari: "Se il Napoli vince lo scudetto.."






Di Giordano Brega
Masterchef 5: ci siamo. Il talent show culinario riparte su Sky Uno HD. Con un top player - anzi un top chef - che impreziosisce la squadra da 'scudetto': ecco Antonino Cannavacciuolo, direttamente da Cucine da Incubo.
Il 40enne chef di Vico Equense (due stelle Michelin e 3 forchette della guida Gambero Rosso) spiega ai microfoni di Affaritaliani.it cos’ha portato quest’anno nella squadra composta dal collaudato trio delle meraviglie Cracco-Bastianich-Barbieri. “Ci ho messo la napoletanità, che è dentro in qualsiasi napoletano. A noi piace sempre scherzare, abbiamo la battuta pronta. Lo sfottò tra Nord e Sud. Ci siamo fatti 4 risate...”.
Intanto il 'suo' Napoli sogna lo scudetto a 25 anni dai tempi del grande Maradona. Che piatto preparerebbe a Higuain se segnasse il gol scudetto? E quale per mister Sarri? Cannavacciuolo non ha dubbi: “Sarri è proprio l’artefice di questo, perché Higuain era qua anche con Rafa Benitez. Il mister può sedersi a tavola e ordinare quello che vuole, perché si merita tutto. E questa cosa non la dico oggi, ma da tempo. Quando le cose andavano meno bene io dicevo che a fine campionato Sarri se ne sarebbe andato per allenare una squadra anche più forte del Napoli. Per Higuain ci sarà un bel piatto di pasta come si deve…”
Una pasta con la pummarola... “No anche con qualche frutto di mare, di quelli buoni”
Ma Sarri dunque… “Carta libera per lui”
Cannavacciuolo da Napoli a… Milano (dove - come sempre - si è registrato Masterchef, almeno per quanto riguarda le prove interne). Se Napoli rappresenta la tradizione, qual è il piatto che caratterizza il capoluogo meneghino, città modiaola e in continua evoluzione? Il nuovo giudice di Masterchef spiega ad Affari: “Non è un piatto in sé. E’ una città in cui trovi punti di ristoro di ogni genere: dalle spremute alla cucina vegetariana, passando per la vegana, quella orientale, indiana. Milano mischia la tradizione, l’ossobuco alla milanese e un circuito di locali che mostrano tante sfaccettature di una linea di cucina. Non è solo tradizione o innovazione, ma tante culture messe assieme, che dal curry possiamo abbinarlo all’ossobuco. E dall’ossobuco alla vodka, seguendo un percorso di ingredienti”