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Chikungunya, emergenza virus a Roma. Chikungunya, donazioni sangue: situazione

Chikungunya, elevato rischio altri casi nel Lazio. ALLARME CHIKUNGUNYA

Chinkungunya: Regione Lazio, raccolta straordinaria sangue

Una raccolta straordinaria nelle Asl non sottoposte a prescrizione al fine di compensare le carenze dovute alle prescrizione che riguardano la Asl RM2 e il Comune di Anzio. E' quanto si e' deciso nella riunione svoltasi ieri, presso la sede della Regione Lazio, con tutte le Associazioni dei Donatori di Sangue e tutti i Servizi della Medicina Trasfusionale (Avis Lazio, Croce Rossa Lazio, CRI Lazio, Avis Provinciale Roma, La rete di tutti Onlus, Avis Provinciale Latina, EMA Roma, Ass. Donatori di sangue Roma Est, Ematos Fidas, Avis Comunale Roma, CRI Roma) per appurare le misure di prevenzione e di trasmissione da Virus da Chikungunya, emanate dal Centro Trasfusionale Sangue. La Regione Lazio ringrazia "per la pronta collaborazione dimostrata, tutte le associazioni dei Donatori Sangue che si sono immediatamente attivate nel fornire informazioni ai donatori e che si sono rilevate pronte a lavorare tutti insieme per affrontare questa emergenza". In una nota si ricorda inoltre, che "come ha sottolineato il Centro Nazionale Sangue 'nel resto di Roma e del Lazio si puo' e si deve donare'". Per offrire tutte le informazioni necessarie, la Regione Lazio ha creato una apposita sezione sul proprio sito http://www.regione.lazio.it/rl/zanzara/.

CHIKUNGUNYA CASI IN PROVINCIA DI LATINA

Casi di CHIKUNGUNYA anche in provincia di Latina. Come fa sapere la Asl di Latina, si sono registrati "al momento, quattro casi, due certi e due probabili, di CHIKUNGUNYA". Il sindaco del Comune di Latina è già stato informato per competenza. "Al tempo stesso - spiega la Asl - si sta provvedendo ad informare tutti i sindaci della Provincia affinché predispongano le azioni propedeutiche all'avvio di eventuali interventi di disinfestazione in caso vengano accertati casi per competenza". Un ambulatorio arbovirosi dedicato è stato attivato presso l'Ospedale S.M.Goretti Uoc malattie infettive, per un periodo iniziale di due settimane, dal lunedì al venerdì, ad accesso diretto previa prescrizione da parte dei medici di medicina generale per i casi sospetti dei propri assistiti; l'ambulatorio fornirà inoltre agli stessi medici di medicina generale consulenza specialistica telefonica.

CHIKUNGUNYA, RACCOLTA STRAORDINARIA SANGUE PER ASL ROMA 2

"In riferimento al blocco delle donazioni di sangue, conseguente ai casi rilevati di infezione da virus di CHIKUNGUNYA, il Centro sangue della Regione Lazio ha garantito attraverso una sinergia con tutti i centri trasfusionali nazionali l'approvvigionamento delle sacche di sangue necessarie alle attività dei presidi ospedalieri che insistono nel territorio delle ASL Roma 2". Si legge in una nota che aggiunge "la prima consegna avverrà nel corso delle prossime ore così da assicurare la regolare assistenza". "La Asl Roma 2 ha avviato con le Associazioni dei donatori Avis Provinciale di Roma e Donatori Roma Est una programmazione di raccolta straordinaria nei territori della Asl Roma 5 e Asl di Frosinone che hanno già mostrato la massima disponibilità. - conclude la nota - Tali azioni sono volte a cautelare tutti gli assistiti, nell'auspicato e rapido ripristino della normali attività di raccolta del sangue".

Chikungunya: donazioni sangue, numero Cri Roma per informazioni

In queste ore di emergenza dovuta alla Chikungunya,la Croce Rossa di Roma mette a disposizione il numero della Sala Operativa 06.5510 per tutti i cittadini romani che vogliono informazioni sulla donazione del sangue. La Croce Rossa di Roma lancia sui social anche una campagna di comunicazione per continuare a sensibilizzare tutti sull'importanza della donazione del sangue. "Continuiamo ad aiutare. Il tuo sangue e' vita", e' lo slogan.

Chikungunya, elevato rischio altri casi nel Lazio

"Si prevede che nel prossimo futuro si verifichino altri casi" di CHIKUNGUNYA. "Dato che le condizioni ambientali nella zona dovrebbero restare simili nelle prossime settimane, la probabilità di ulteriori trasmissioni nella Regione del Lazio è elevata". A scriverlo in un report è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). "Il fatto che il primo evento di trasmissione si stima sia avvenuto intorno alla metà di luglio 2017, o prima - ricorda l'Ecdc - che i casi siano stati segnalati in due aree separate e che diversi casi aggiuntivi siano sotto monitoraggio, suggerisce che la trasmissione locale è un mezzo efficace per la diffusione del malattia". Secondo l'agenzia europea sarà ora importante "l'individuazione precoce di eventuali casi importati" per distinguerli da quelli autoctoni, per i quali sono necessarie "indagini epidemiologiche ed entomologiche" specifiche. "Gli Stati membri - avverte l'Ecdc - dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di segnalare qualsiasi caso confermato di CHIKUNGUNYA fra chi viaggiato in Italia nelle due settimane precedenti l'inizio dei sintomi alle autorità sanitarie italiane. Ciò potrebbe aiutare a individuare possibili fonti di trasmissione aggiuntivi attorno all'area interessata". "Oltre alle attività coordinate di controllo vettoriale, la sensibilizzazione della comunità - evidenzia l'autorità - è importante informare la gente sulla necessità di misure di protezione personale contro le punture di zanzare e impegnare le comunità locali nell'eliminazione di siti di riproduzione di zanzare". Tali misure comprendono "l'uso di zanzariere, di abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi, soprattutto durante il giorno, quando le zanzare Aedes albopictus sono più attive; dormire e riposare in camere schermate o climatizzate e utilizzare reti anti-zanzara durante la notte e il giorno". Infine, "i viaggiatori che ritornano da aree in cui è attiva la trasmissione della CHIKUNGUNYA dovrebbero consultare un medico se presentano sintomi compatibili con la malattia nelle prime due settimane dopo il loro ritorno, in particolare se hanno soggiornato in aree in cui è attiva la zanzara Aedes albopictus. Ciò contribuirà a ridurre il rischio di ulteriori trasmissioni locali".