Pensioni, 750 euro per il 63% dei pensionati. Inps: dati choc sulle pensioni - Affaritaliani.it

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Pensioni, 750 euro per il 63% dei pensionati. Inps: dati choc sulle pensioni

Pensioni, 11,3 milioni di pensionati sono a 750 euro. PENSIONI E INPS dati choc

Pensioni, 750 euro per il 63% dei pensionati. Inps: dati choc sulle pensioni


Le Pensioni erogate in Italia sono oltre 18 milioni e il 63,1% degli assegni è inferiore a 750,00 euro, una percentuale che per le sole donne balza al 76,5%. È quanto emerge dall'osservatorio sulle Pensioni dell'Inps, che rassicura tuttavia sul fatto che i dati non sono un valido indicatore di povertà perché "molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi".


Pensioni: Boeri, impegno Inps per italiani all'estero


L'Inps "anche nella riorganizzazione dell'Istituto non ha voluto nella maniera piu' assoluta ridurre l'impegno nei confronti dei percettori di pensione all'estero". Lo ha sottolineato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, intervenendo all'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero (Cgie), alla Farnesina. Oggi, ha ricordato Boeri, sono circa 400 mila le Pensioni erogate ai connazionali all'estero "Possono sembrare numericamente poche, ma hanno carattere strategico". A proposito delle problematicita' sollevate nel corso dell'assemblea rispetto alla registrazione e attivazione del Sistema pubblico di identita' digitale (Spid), Boeri ha assicurato che "faremo di tutto per venirvi incontro, anche se l'Inps non e' provider di Spid" e ha dunque suggerito "una interlocuzione diretta con l'Agenzia per l'Italia digitale". Nel corso del suo intervento Boeri ha inoltre rilanciato il progetto per "un unico codice identificativo e contributivo europeo" e ha ricordato che dalla prossima settimana sara' accessibile il nuovo sito dell'Inps "molto piu' amichevole e semplice. Puntiamo ad avere presto la traduzione in inglese e poi anche in spagnolo".


PENSIONI: 63% SOTTO I 750 EURO, DONNE AL 76,5%


I pensionati italiani sono fortemente concentrati nelle classi basse come sottoline l'Osservatorio PENSIONI dell'Inps. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 76,5%. E' quanto emerge solo una misura indicativa della 'povertà', per il fatto - spiega l'Inps - che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. Solo il 44,9% (5.106.486) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, PENSIONI e assegni sociali e PENSIONI di invalidità civile.


PENSIONI SOTTO I 750 EURO, IL DIVARIO UOMINI-DONNE


In questo caso il divario tra i due generi è accentuato; infatti per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 45,1% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia si osserva che questa percentuale scende al 23,7%, e di queste solo il 23,3% è costituito da PENSIONI in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per i maschi, si osserva che oltre un terzo delle PENSIONI di vecchiaia è di importo compreso fra 1.500 e 3.000 euro.


PENSIONI: INPS, SONO OLTRE 18 MLN, IN 2016 PRESTAZIONI PER 197,4 MLD


Sono oltre 18 milioni (per l'esattezza 18.029.590) le PENSIONI vigenti al 1° gennaio 2017. Lo comunica l'Inps in una nota, segnalando come l'importo complessivo annuo delle prestazioni erogate è pari a 197,4 miliardi di euro, di cui 176,8 a carico delle gestioni previdenziali. Degli olter 18 milioni di PENSIONI vigenti - continua l'istituto - 14.114.464 sono di natura previdenziale, derivanti cioè da un effettivo versamento di contributi, mentre la differenza è costituita dalle prestazioni di natura assistenziale, vale a dire invalidità civile, PENSIONI sociali e assegni sociali, erogate a chi si trova in una situazione di invalidità o di basso reddito, spiega l'Inps nei dati aggiornati al 1° gennaio 2017 relativi all'Osservatorio sulle PENSIONI erogate, con l'esclusione delle gestioni dei dipendenti pubblici ed ex Enpals il cui aggiornamento è previsto per il prossimo mese di maggio. Il Fondo PENSIONI Lavoratori Dipendenti gestisce il 48,6% del complesso delle PENSIONI erogate e il 61,4% degli importi in pagamento, le gestioni dei lavoratori autonomi il 27,3% delle PENSIONI e il 23,7% della spesa totale, mentre il rimanente 21,7% delle prestazioni e il 10% circa dell'importo è a carico delle gestioni assistenziali.


INPS: UN MILIONI DI NUOVE PENSIONI NEL 2016


Nel corso del 2016 sono state liquidate 1.048.096 nuove PENSIONI, il 53,2% delle quali di natura assistenziale, per un importo totale pari a 9,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda le PENSIONI previdenziali, invece, il 47,8% è costituito dalla categoria Vecchiaia, l'11,8% dalle invalidità e il 40,4% dalle PENSIONI ai superstiti, prosegue l'Inps. Le prestazioni previdenziali sono costituite per il 66,3% da PENSIONI della categoria Vecchiaia, che comprende anche le sottocategorie anzianità e anticipate, per il 7,1% da PENSIONI della categoria Invalidità previdenziale e per il 26,6% da PENSIONI della categoria Superstiti. Nella distribuzione di genere, gli uomini riscuotono circa il 77,9% delle PENSIONI di anzianità/anticipate, il 35,1% di quelle di vecchiaia (legate cioè alla sola età anagrafica), il 49,9% delle prestazioni di invalidità e il 12% di quelle ai superstiti.


PENSIONI, IL 48% NEL NORD ITALIA


L'analisi della distribuzione territoriale evidenzia che la maggior parte delle PENSIONI, il 48%, è percepito nelle regioni dell'Italia settentrionale, il 19,2% al Centro e il 30,6% in Italia meridionale e Isole: il restante 2,2% è erogato a soggetti residenti all'estero, continua l'Inps. Al Nord si ha una maggiore concentrazione delle categorie vecchiaia e superstiti, seguito da Centro e Mezzogiorno, mentre l'ordine si inverte per le PENSIONI della categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali. L'età media dei pensionati è di 73,7 anni, con una differenza tra i due generi di 4,6 anni (75,7 anni per le donne e 71,1 anni per gli uomini).Il 21,8% delle PENSIONI di vecchiaia è erogato a persone di età compresa tra 65 e 69 anni, fascia che rappresenta la maggiore concentrazione; seguono la fascia 70-74, con il 21,4%, quella 75-79 con il 20,4% e quella 80-84 con il 14,7%, conclude la nota.