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Pantani, mamma Tonina: "Ora restituitegli il Giro d'Italia del '98"
L'avvocato De Rensis: "Deve essere una battaglia di tutto il ciclismo"
"Mio figlio Marco l'aveva detto subito: 'A Campiglio mi hanno fregato', ma nessuno gli ha mai creduto. Marco aveva scritto: 'Rivoglio il Giro d'Italia che mi è stato rubato'. Dopo quello che è emerso dall'indagine di Forlì chiedo che venga restituita a mio figlio quella maglia rosa che gli è stata ingiustamente tolta". A parlare è Tonina Pantani, la mamma del Pirata che era a Milano in occasione della presentazione del libro inchiesta del giornalista di Premium Sport Davide Dezan 'Pantani è tornato'.
L'avvocato Antonio De Rensis ha poi spiegato: "La probabile alterazione del finale del Giro d'Italia del '99 non rappresenta soltanto l'inizio della fine della vita di Marco Pantani e la distruzione di un grandissimo e amatissimo atleta. Rappresenta, a nostro parere, un'irreparabile offesa al ciclismo, ai milioni di appassionati, alla Federazione e agli organizzatori. Tutte queste componenti sono e devono considerarsi parti offese da questi avvenimenti. Tutti insieme, quindi, dobbiamo trasformare quell'irreparabile evento in una riparabile ri-assegnazione della dignità a un grandissimo campione e del Giro d'Italia al reale vincitore. Tutti insieme dobbiamo ridisegnare la vera conclusione di quel Giro. Questa non deve essere una battaglia della sola famiglia Pantani, deve essere una battaglia di tutto il ciclismo".
LA LETTERA DI PANTANI DIFFUSA DA MAMMA TONINA
"Sono stato un pessimo bambino. Un selvaggio e a volte furbo. Ma la bici mi ha portato a conoscere la legge del dare e del raccogliere. Sono diventato discretamente onesto, la mia carriera è stata molto spezzettata dal mio poco feeling con la fortuna. Ma mi sono ritagliato con coraggio e sacrificio non tanto il danaro, ma un po' di quella giusta gioia ma anche questa subito compressa dal mio personaggio che cresceva e convinceva. A Campiglio la Madonna non c'era quel giorno e ho pagato un prezzo che il mio ben che duro carattere non sopporta. Una macchia indelebile non troppo sincera. Sono con la coscienza, per ciò che è Campiglio, pulito. E ciò fa male ancora di più. Sono tornato a casa e tutto di ciò che era possibile è accaduto".