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Plusvalenze Juventus, due indagati non rispondono all'interrogatorio

Si tratta dei due ex manager Marco Re e Stefano Bertola. Il legale Luigi Chiappero: "Sono questioni complesse e prettamente tecniche"

Inchiesta Juventus sulle plusvalenze, due ex manager si rifiutano di rispondere ai magistrati 

Due degli indagati nell'inchiesta della procura di Torino sulle plusvalenze della Juventus decidono di tacere davanti ai magistrati, spiegando di volersi avvalere della facoltà di non rispondere. Si tratta di due ex manager del gruppo bianconero Stefano Bertola e Marco Re.

"Si tratta di questioni molto complesse e prettamente tecniche - ha spiegato il loro legale Luigi Chiappero- per rispondere occorre avere le carte da visionare per conoscere il contenuto delle contestazioni".

Intanto, i fari restano puntati anche su un terzo nome. Secondo quanto riferisce l'Ansa non potrà essere ascoltato dai pm uno dei personaggi considerati fra i testimoni piu' importanti dell'inchiesta plusvalenze.

Si tratta di Cesare Gabasio, avvocato, general counsel della società. Nel procedimento, la Juventus è formalmente indagata come persona giuridica. Gabasio e' stato indicato dal club come procuratore e legale rappresentante nell'ambito della chiamata in responsabilità (il riferimento e' al decreto legislativo 231 del 2001). Il suo ruolo, dunque, non consente ai magistrati di interrogarlo. 

Intanto, in procura, prosegue l'attività degli investigatori che nella gioranta di giovedì 2 dicembre potrebbero sentire un altro manager bianconero in qualità di testimone.