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Psg-Basaksehir, giocatori in ginocchio per dire no al razzismo

RAZZISMO, GIOCATORI PSG E BASAKSEHIR IN GINOCCHIO DURANTE L'INNO CHAMPIONS

Psg-Basaksehir, giocatori in ginocchio per dire no al razzismo 

"No to racism" e lo striscione che campeggia al Parco dei Principi dove si gioca la sfida di Champions League tra Paris Saint-Germain e Basaksehir, match sospeso ieri dopo l'episodio della frase razzista rivolta dal quarto uomo Coltescu nei confronti del vice-allenatore del Psg, Pierre Webo.

Nel corso dell'inno della Champions League i giocatori e gli arbitri si sono messi in ginocchio col pugno alzato per esprimere il loro appoggio alla lotta contro il razzismo.

Kylian Mbappe NeymarKylian Mbappe e Neymar (Lapresse)
 

MOURINHO SUL CASO PSG-BASAKSEHIR, 'SITUAZIONE TRISTE, RAZZISMO INACCETTABILE'

"È una situazione molto triste e ogni forma di razzismo va combattuta. Non è accettabile. Sono triste perché non vogliamo questo nel CALCIO. Conosco personalmente l'arbitro Ovidiu Hategan. Buon uomo, buon arbitro. È stato coinvolto indirettamente in una situazione della quale diverrà simbolo e non è una bella cosa". E' il commento a quanto accaduto ieri in Paris Saint-Germain-Basaksehir di José Mourinho, tecnico del Tottenham. "Riguardo il quarto uomo, ha fatto certamente un errore imperdonabile e non può far altro che aprire il cuore, chiedere scusa e accettare le conseguenze. Probabilmente è un ottimo arbitro", conclude il portoghese.