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Ralf Schumacher sul fratello Michael: “Niente è più come prima. La vita è ingiusta"
Michael e Ralf Schumacher (foto Lapresse)

Ralf Schumacher sul fratello Michael: “Niente è più come prima. La vita a volte è ingiusta"

Sono passati undici anni da quel maledetto 29 dicembre 2012, giorno del tragico incidente che Michael Schumacher subì nella località sciistica francese di Meribel. L'ex pilota della Ferrari (sette volte campione del Mondo di Formula 1 5 con la Rossa e 2 con Benetton) è rimasto ferito dopo aver battuto la testa.

Ralf Schumacher, fratello di Schumi, in un'intervista alla 'Bild' racconta come ha vissuto la situazione per tutto questo tempo. "La vita a volte è molto ingiusta. Michael è stato molto fortunato nel corso della sua vita, poi c'è stato questo tragico incidente", racconta l’ex pilota di F1 (undici stagioni tra Jordan, Williams e Toyota con due quarti posti in classifica finale e sei Gp vinti). "La medicina ha permesso di fare qualcosa. Tuttavia, nulla è più come una volta. Mio fratello mi manca molto"

"Michael non era solo mio fratello. Quando eravamo bambini, è stato anche il mio allenatore e mentore. Mi ha insegnato letteralmente tutto sulle corse di kart. Ci può essere una differenza di età di quasi sette anni, ma lui è sempre stato al mio fianco. Abbiamo corso insieme, ci siamo esercitati nei sorpassi e in tutto ciò che conta nel motorsport. Mi ha trasmesso tutti gli insegnamenti che lui appreso. Ho avuto l'onore di imparare da uno dei più grandi. Quel giorno a Meribel il destino era in agguato ed ha cambiato per sempre la nostra famiglia. Quell'esperienza mi ha segnato e a maggior ragione lo ha fatto con i suoi figli", le parole di Ralf Schumacher una delle pochissime persone ammesse che può andare a trovare Michael nella casa di Gland affacciata sul Lago di Ginevra, in Svizzera.

Schumacher, le recenti parole di Jean Todt su Michael

Nei giorni scorsi l'ex team principal della Ferrari ed ex Presidente della Fia, Jean Todt, aveva parlato di Schumacher: "Se Michael mi manca? Non posso dire che mi manca. Ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora - le parole del dirigente francese a L'Equipe -. Non mi manca perché lui, alla fine, c'è". 

"Non è più il Michael di prima, quello che tutti ricordano ai tempi della Formula 1: oggi è diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono - le parole di Todt -. La sua vita è diversa e ho il privilegio di poter condividere alcuni momenti insieme a lui. Questo è tutto quello che c'è da dire", aveva spiegato Jean Todt. 

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