Sport

Riapertura centri sportivi, la UISP: serve chiarezza sulle misure di sicurezza

Lorenzo Zacchetti

Il Presidente Vincenzo Manco commenta le dichiarazioni di Spadafora: "Come di adatta lo stesso protocollo ai diversi soggetti che usano gli impianti sportivi?"

 

 

Vincenzo Manco, presidente Uisp, condivide la linea prudenziale del Ministro Spadafora, accoglie con favore l'annuncio di riapertura il 25 maggio, ma segnala che rimangono alcune incongruenze

 

Commentando l'informativa al Senato per fronteggiare l'emergenza da Covid 19, Manco dice: "Accogliamo con favore la notizia che entro il 25 maggio potrà ripartire lo sport di base e potranno riaprire i 'centri, le palestre, i centri danza e circoli sportivi".

 

"Le parole del Ministro tuttavia, sul tema della sicurezza, continuano a non offrire la chiarezza necessaria per subordinare i relativi comportamenti dei vari soggetti sportivi alla riapertura".

"Quando si fa riferimento ai protocolli adattabili alle diverse situazioni, si dice che devono garantire la sicurezza dei propri clienti, ovvero attraverso la disponibilità degli spazi a disposizione le imprese relative a palestre o altra tipologia d'impianto possono modulare la loro offerta agli utenti".

"Non è invece chiaro come si faccia a garantire, a parità di disciplina sportiva, la stessa identica sicurezza a tutti i partecipanti stante che ciascuno potrà adattare le linee guida per poter ripartire, così come non è chiaro come si faccia ad adattare un protocollo quando nello stesso impianto, soggetti diversi organizzano e praticano la stessa disciplina sportiva".

"Queste due specificità non riguardano i clienti, bensì la stragrande maggioranza dei praticanti che sono i tesserati delle Asd/Ssd e dei diversi organismi sportivi, tra i quali la differenza tra la stessa disciplina non esiste se non nell'approccio alla pratica che può essere agonistica di prestazione o amatoriale".

"Proprio qualche giorno fa abbiamo espresso, al Ministro Vincenzo Spadafora attraverso una lettera che alleghiamo, gli stessi dubbi che non ci pare siano fugati dalle dichiarazioni fatte oggi nell'informativa al Senato. Chiediamo pertanto che su questo il Ministro si pronunci nello specifico al fine di non permettere comportamenti discrezionali legati a promuovere in modo surrettizio protocolli che, anche per finalità di concorrenza, potrebbero far correre rischi riguardo alla salute dei praticanti".