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Simoncelli, 4 anni morì. Papà: "Lo vidi passare e 5'' dopo era morto"

"L'ho visto passare, ero alla curva precedente e cinque secondi dopo era morto". Il racconto che tocca il cuore di tutti è di Paolo Simoncelli, papà del Sic. Che racconta quel maledetto 23 ottobre di 4 anni fa, quando il campione di Coriano lasciò la sua vita sull'asfalto di Sepang.

Il padre era anche il manager di Simoncelli. E confessa: "Quando ho visto il casco rotolare ho sperato egoisticamente che fosse un altro". Parole pronunciate a Domenico Iannacone, nella nuova puntata de 'I dieci comandamenti' dal titolo "Padri e figli".

C’è orgoglio ad avere cresciuto un figlio così... "La gente ama Marco. Andiamo in Spagna per le gare e passiamo il tempo a scattare foto. Questo ti fa capire chi era Marco. Oggi lui è diventato una leggenda, noi andiamo avanti", ha detto alla Gazzetta dello Sport.

È difficile parlare di lui? "Anzi, mi fa star bene. Ridiamo nel raccontarci le sue cazzate. Abbiamo conosciuto i genitori di Pantani. Loro vivono la fine di Marco in modo diverso, con rabbia per come è stato trattato. Io e Rossella non abbiamo rimpianti. Quando riguardo le foto della Gazzetta dopo il podio in Australia, lì trovo Marco: era felice".

Coriano è meta di pellegrinaggio. "È spaventoso vedere quanta gente viene, il silenzio, il rispetto che si sente nel museo", dice sempre alla Rosea.

Kate, la fidanzata di Marco, vive sempre con voi. "Sì, segue la Fondazione, anzi, si può dire che è lei la Fondazione. Ha avuto un incidente in moto, è in stampelle, ma ha un fisico eccezionale, si riprende. È la mia seconda figlia. Martina invece gioca sempre a pallavolo. È più alta di me ed è bellissima. Quando mette il tacco 15 fa paura".

La Fondazione cresce. "Tra poco partono i lavori del centro per disabili a Coriano. Un impegno da 2 milioni di euro".

Piloti che sono rimasti in contatto co la famiglia Simoncelli? Paolo ne cita tre: "Simon mi scrive, ho sentito Lorenzo e Rins. Era un bambino quando è successo l’incidente, ma Marco gli aveva già trasmesso qualcosa. Tutti, però, sono felici di vedermi".