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Superlega, la morale del fallimento è chiara

L'opinione di Marco Palmisano*

La notizia è fresca di ore. Anche Inter e Milan calcio si sfilano dal progetto di Superlega ideato dal presidente del Real Madrid Florentino Perez e  supportato in Italia dal presidente della JUventus Andrea Agnelli.

Sulla scorta infatti delle proteste dei tifosi inglesi caldeggiate dal premier Boris Johnson, già stamane tutte le squadre di calcio del Regno unito, Manchester, Chelsea. Tottenham, Arsenal e Liverpool, avevamo fatto marcia indietro sul progetto. Ora, con l’abbandono delle due squadre di calcio milanesi e quello in arrivo delle spagnole, l’idea di Superlega si arena in modo definitivo.

Che bella notizia e che bella morale.

La notizia è che un progetto super elitario, pensato sulla testa di milioni di tifosi e di nazioni intere è naufragato in meno di un batter d’occhio.

La morale è che in questo mondo pieno zeppo di egoismi e di particolarismi dediti in maggioranza al potere dei soldi e del profitto, c’è qualcosa di più grande che ha trionfato. E per fortuna. E così, contro il profumo solo dei soldi, in questa vicenda hanno invece vinto i valori umani, i sentimenti di appartenenza, la passione disinteressata e il rispetto di tutti i protagonisti, comprese le squadre di calcio minori con i loro campanili, le loro città, I loro giocatori e il loro pubblico, tutti rispettabili come quelli delle più grandi e blasonate società europee. Atalanta docet.

La conclusione che possiamo tirare e che fa ben pensare per il dopo covid, è che nel popolo in genere è rimasta e rimane un’anima che va ben oltre  i soldi e ristori pur necessari. Da questa umanità diffusa in Italia e in Europa si potrà dunque ripartire più sicuri e certi della ripresa, perché il grado di civiltà di una nazione e di un popolo non si misurano certo e solo dal Pil, ma dal tasso di civiltà, di rispetto e di morale delle singole persone che compongono la collettività.

L’ultima enciclica di Papa Francesco, non a caso si Intitola Fratelli tutti e, in questa formula ben declinata nelle oltre 100 pagine di indicazioni umane e sociali in essa contenute, il Pontefice ricorda come prima dei soldi ci sia l’uomo e la donna, la singola persona, in relazione con gli altri esseri del mondo e del creato a cui per vivere bene deve anzitutto amore e rispetto

Dal modo del calcio questa volta è partito l’esempio. Che sia solo un buon inizio.

*Presidente Club santa Chiara