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STILI DI ATTACCAMENTO E SESSUALITA'
Un altro aspetto che é stato indagato riguardo l'incidenza dello stile di attaccamento sulla vita degli individui e sulla coppia, é stato quello che riguarda la sfera sessuale.
A questo proposito lo studioso M.Eagle (2007) ha effettuato una ricerca e le sue asserzioni principali, così come appaiono nel suo articolo “attaccamento e sessualità” sono:
1- l’attaccamento e la sessualità sono due sistemi funzionalmente distinti;
2- non solo sono funzionalmente distinti ma operano in maniera antagonista.
E' emerso che gli stili di attaccamento contribuiscono a minimizzare o viceversa ad amplificare la scissione tra amore e desiderio.
Più nello specifico, l’attaccamento insicuro, paragonato a quello sicuro, è associato a una più alta probabilità di scissione tra amore e desiderio.
In primo luogo, per quanto riguarda la separazione funzionale tra i sistemi dell’attaccamento e della sessualità, come ha notato Holmes (2001) non è infrequente osservare come due partner possano essere intensamente legati l’uno all’altro in assenza di interesse sessuale oppure possano sentirsi estremamente attratti sessualmente l’uno dall’altro senza fungere reciprocamente da figura di attaccamento.
Questo tipo di osservazioni ha portato Fonagy et al. (2001) a sostenere che l’attaccamento e la sessualità sono separati o tutt’al più blandamente associati.
Un’ipotesi ragionevole è, secondo Diana Diamond (2003), che il desiderio «è governato dal sistema sessuale dell’accoppiamento» la cui meta è la riproduzione, mentre l’amore «è governato dal sistema dell’attaccamento o del legame (…) la meta del quale è il mantenimento di un’associazione durevole» che ha per finalità la sopravvivenza della specie.
La Diamond (2003) presenta l’idea che il legame di coppia o di attaccamento adulto non si sviluppino originariamente nel contesto dell’accoppiamento sessuale, ma “sfruttino” il già esistente sistema di attaccamento neonato-caregiver per il nuovo scopo di mantenere un’associazione durevole tra partner adulti in grado di riprodursi.
In altre parole, è primariamente l’attaccamento, non il sesso, che tiene unite a lungo le coppie adulte. Affinché qualcuno divenga una figura di attaccamento è necessario che sia familiare e abbia un comportamento prevedibile.
Tratti come la novità, la non familiarità e l’imprevedibilità sono incompatibili con la funzione di figura di attaccamento. Non ci si lega con una persona nuova e sconosciuta (Eagle, 2007).
Dall’altra parte, sembra che l’eccitazione sessuale venga ridotta dalla familiarità e dalla prevedibilità e intensificata dalla novità, dalla non familiarità e dalla diversità.
Tuttavia, a dispetto dell’apparente antagonismo intrinseco tra attaccamento e sessualità, almeno nella nostra cultura la figura di attaccamento di un adulto è la maggior parte delle volte anche il suo partner sessuale.
Come figura di attaccamento, è necessario che il proprio partner sia familiare, prevedibile e disponibile.
Ma vi sono molte prove che indicano che spesso la prevedibilità, la familiarità e la disponibilità attenuano l’intensità dell’interesse e dell’eccitazione sessuali (Eagle, 2007).
Affinché una coppia stia insieme e desideri stare insieme, i fattori del supporto emotivo e dell’affetto reciproco devono essere abbastanza forti da salvaguardare la relazione. In altri termini, la relazione si sposta dall’essere primariamente di tipo sessuale a diventare una relazione di attaccamento.
Questo non vuol dire che l’attrazione e la soddisfazione sessuali non svolgano più un ruolo all’interno della relazione.
Benché possano svolgere un ruolo minore, esse continuano a sorreggere la relazione.Di fatto, la miglior ricetta per una relazione durevole e soddisfacente è molto probabilmente una combinazione di persistente attrazione fisica (anche se non così intensa come durante la prima fase) e di soddisfazione sessuale e l’istaurarsi di un vicendevole attaccamento (Eagle, 2007). Come sottolineano Hazan & Zeifman (1994), l’attrazione sessuale è spesso ciò che avvicina due adulti e crea lo scenario per l’istaurarsi di un durevole legame affettivo.
Tuttavia, come hanno mostrato molti studi, il sesso è più importante all’inizio di una relazione, mentre col passare del tempo divengono sempre più rilevanti il supporto emotivo e altri fattori simili.
Vi sono anche evidenze empiriche che identificano in due anni circa il tempo necessario affinché siano operative nella relazione tutte le maggiori componenti dell’attaccamento (cioè la ricerca di vicinanza, la protesta per la separazione, il rifugio sicuro e la base sicura).
Una possibile interpretazione di ciò è che l’attrazione sessuale tiene insieme due individui abbastanza a lungo da fornire loro l’opportunità di formare un forte legame emotivo.
Ma la durata della relazione sarà in gran parte determinata dalla capacità della coppia di preservare il legame emotivo a dispetto del ruolo relativamente limitato dell’attrazione sessuale.Una grande mole di studi suggerisce che la responsività governata dall’attenzione e dall’interesse, e non l’attrazione fisica, sia il miglior predittore della longevità di una relazione (Eagle, 2007).
M.Eagle (2007) avanza l’ipotesi che quanto più la relazione di attaccamento primaria è rimasta irrisolta, cosa caratteristica dell’attaccamento insicuro, tanto più si reagirà al partner come a un sostituto materno e quindi tanto meno si sarà capaci di vivere il partner come figura sessuale.
E al contrario, quanto più si è stati capaci di risolvere la relazione di attaccamento precoce, tanto meno la relazione attuale sarà “contaminata” da reazioni e modelli passati.
E’ senza dubbio infatti che nel corso dello sviluppo normale trasferiamo progressivamente il nostro attaccamento dai genitori ai coetanei, processo che generalmente culmina nell’eleggere il partner a figura di attaccamento primaria.
Vi sono prove che questo passaggio avviene in modo graduale e che coinvolge una sequenza di fattori di attaccamento. Così, prima avviene un cambiamento nella ricerca di vicinanza: generalmente gli adolescenti e i giovani adulti preferiscono trascorrere più tempo coi coetanei che coi genitori.
La protesta per la separazione è il fattore successivo a “entrare in azione”, seguito dal rifugio e dalla base sicura (Eagle, 2007).
Vi sono evidenze empiriche che mostrano che occorrono circa due anni affinché tutte e quattro le componenti entrino pienamente in azione in una relazione amorosa (Hazan & Zeifman, 1994).
M.Eagle (2005) suggerisce che tale traslazione avvenga in maniera più problematica in individui con uno stile di attaccamento insicuro.
Dato che è più probabile che gli individui con uno stile di attaccamento sicuro abbiano risolto i problemi di attaccamento con i genitori e abbiano compiuto il passaggio evolutivo dai genitori al partner attuale come figura di attaccamento, essi saranno meno inclini a paragonare inconsciamente il partner a una figura genitoriale e perciò a reagire al partner sul piano sessuale come se fosse un oggetto proibito.
Al contrario, gli individui evitanti e invischiati/preoccupati reagiscono al partner attuale come se fosse una figura genitoriale.
Prendendo in considerazione lo stile evitanteo, il fatto che un individuo continui a essere evitante nei confronti del partner attuale suggerisce fortemente che egli continui a reagire in maniera difensiva, come se stesse vivendo il partner come rifiutante e/o intrusivo, allo stesso modo con cui ha sperimentato le figure genitoriali primarie.
Ci si dovrebbe aspettare che l’individuo con uno stile di attaccamento evitante abbia grandi difficoltà a integrare la sessualità e l’attaccamento.
E infatti vi è un gran numero di evidenze empiriche che suggeriscono che gli individui con attaccamento insicuro tendono a separare le emozioni sessuali da quelle relative all’attaccamento (Eagle, 2007).
Per esempio Feeney & Noller (1990) hanno osservato che gli studenti universitari classificati come evitanti sono più inclini ad approvare le relazioni multiple, un limitato impegno e coinvolgimento e l’utilizzo del sesso per divertimento piuttosto che come espressione di profondità emotiva.
Inoltre sono più predisposti ad essere gelosi dell’infedeltà sessuale piuttosto che di quella emotiva
(Feeney & Noller, 1990).
Pertanto, gli individui evitanti sembrano essere caratterizzati da una difficoltà a instaurare e mantenere un legame di attaccamento e da un relativo scollamento tra sesso e attaccamento – entrambi fattori non particolarmente favorenti la longevità di una relazione romantica.
Nonostante mostrino uno stile di attaccamento diverso rispetto agli evitanti, anche gli individui invischiati/preoccupati tendono a reagire al partner attuale come se fosse una figura genitoriale.
Si aspettano cioè incoerenza nella disponibilità della figura di attaccamento attuale così come succedeva con la figura genitoriale primaria.
Pertanto, come gli individui evitanti, nella misura in cui compiono un’identificazione inconscia tra il partner e la figura genitoriale, anche loro incontreranno maggiori difficoltà a integrare sessualità e attaccamento e soffriranno di angosce di abbandono.
Tra le prove a sostegno di questa ipotesi vi è il riscontro che gli individui invischiati/preoccupati, più degli evitanti, riferiscono di cercare sostegno da un'altra figura piuttosto che dal partner, di avere intense e frequenti esperienze amorose, di essere soggetti a un rapido coinvolgimento, di innamorarsi con maggior frequenza e di vivere maggiormente esperienze di “amore a prima vista” (Feeney & Noller, 1990).
Chi ha uno stile invischiato/preoccupato enfatizza l’attaccamento “a discapito” della sessualità.
In altre parole, il comportamento e l’esperienza sessuale di chi ha uno stile invischiato/preoccupato sembrano essere ampiamente al servizio del ripetuto tentativo di essere rassicurato che non verrà abbandonato.
Una prova interessante a supporto di tale ipotesi è che, a differenza di chi ha un attaccamento sicuro che riferisce un livello di soddisfazione nella propria relazione romantica abbastanza stabile, il livello di soddisfazione riferito dagli individui invischiati/preoccupati tende a variare in base al fatto che abbiano o meno avuto una recente interazione sessuale col partner.
Per loro, l’interazione sessuale sembra svolgere una funzione rassicurante (Eagle, 2007).
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