Home

"Tutti temevano Cerroni". Ma il teste chiave fa “flop”

Nessuna dichiarazione bomba, né retroscena da brivido: quella che sarebbe dovuta essere una delle udienze più esplosive del processo sulla gestione dei rifiuti nel Lazio, iniziato ormai oltre un anno fa, si è tradotta in una tiepida ricostruzione di avvenimenti in parte già raccontati, che lasciano non troppo spazio al castello accusatorio messo in piedi dai magistrati. Dal testimone di punta Fabio Altissimi forse si aspettava di più lo stesso pm Alberto Galanti, che pure ha scelto di condurre l'esame con uno stile, per così dire, “minimalista”. Considerato una figura chiave dell'intero processo, il titolare della Rida Ambiente che gestisce l'impianto di tmb di Aprilia, è stato l'uomo che ha denunciato il Supremo di aver costruito un sistema monopolistico in grado di annientare chiunque volesse entrare nel mercato, grazie ad una rete di rapporti e sodalizi illeciti con esponenti dell'amministrazione regionale. Ma chi si attendeva i fuochi d'artificio è rimasto deluso. Tanto più che sul piatto della bilancia ci sono accuse assai gravi come quella di associazione per delinquere.
“Sono stato corteggiato da Cerroni ma dissi di no. Tutti lo temevano sul territorio. Sono stato spettatore per vent'anni e sapevo che se avessi accettato sarei finito nel suo tritacarne” racconta Altissimi parlando di una proposta che Cerroni gli avrebbe fatto per un valore di 20 milioni di euro.
“Mi invitò a pranzo il 12 luglio 2013 in un ristorante di Aprilia. Parlammo di tutto: dall'antica Roma al suo passato. Poi venne al dunque: cercava un alloggio per del materiale proveniente dai suoi impianti e mi propose di portarli da noi, 500 tonnellate al giorno. Mi disse anche che mi avrebbe aiutato presso il ministero per superare le difficoltà autorizzative che stavo incontrando. Le dissi le faccio sapere.” Operazione mai conclusa. Passa poco e il 26 luglio la Regione Lazio emana una nota indirizzata alla Rida Ambiente con cui si stabiliscono criteri molto rigidi per il trattamento dei rifiuti. La parola al controinterrogatorio, il prossimo 7 luglio.