Il Cammino Celeste, tre popoli s'incontrano sul Lussari
Un progetto di PromoTurismo FVG sul turismo religioso, naturalistico e culturale
Tre nazioni che s’incontrano sugli oltre 1760 metri del monte Lussari nel Friuli Venezia Giulia nel segno della fratellanza dei popoli. Tre percorsi nel nome del Cammino Celeste, un progetto dell’ente regionale PromoTurismo FVG. L’itinerario italiano, da Aquileia attraversando Cormons, Castelmonte, Cividale, il Gran Monte e le valli di Resia e di Dogna nel comprensorio di Tarvisio, il comune più orientale della provincia di Udine, la perla turistica nel panorama delle Alpi al confine tra tre stati. Quello sloveno da Brezje, il percorso austriaco dalla chiesa madre della cristianità Santa Maria Assunta, la vecchia cattedrale di Maria Saal in Carinzia. Tre percorsi che conducono i pellegrini e gli amanti del trekking fino ad unirsi ai piedi del monte Lussari per salire poi tutti insieme su quello che è detto il Monte dei tre Popoli, al Santuario mariano simbolo di incontro e convivenza di diverse lingue e culture. Non è un viaggio organizzato, ma solo una traccia di un itinerario di fede che ognuno può vivere in modo personale, pur mantenendo lo spirito del pellegrino. Un percorso, quello italiano di 210 chilometri, detto anche Iter Aquileiense, che si snoda tra tratti in pianura, sentieri e carrarecce, immersi nella natura, tra luoghi incontaminati di boschi e un levarsi di rocce fino ai monti più aspri prima di giungere alla meta, al Lussari. In questo silenzio dei passi il Friuli Venezia Giulia promuove il Cammino Celeste e il turismo culturale, religioso e naturalistico. Un itinerario che è entrato a far parte dell’atlante digitale dei Cammini d’Italia, un contenitore di percorsi e vie pensato e realizzato sulle linee guida indicate dal ministero dei Beni culturali e del Turismo di concerto con le regioni e le province autonome. Si parte dal Santuario dell’isola di Barbana nella laguna di Grado e dal monumento dei pellegrini di Aurelio Pantanali, Eligio D’Ambrosio e Orlando Zorzenol (sono anche gli autori dei monumenti di Castelmonte, Camporosso e Lussari, donati dal Circolo culturale Navarca di Aiello), per raggiungere in traghetto Aquileia, luogo centrale del Cammino con la sua Basilica dedicata alla Vergine, l’Ecclesia Mater, sotto tutela Unesco, con i suoi preziosi mosaici. Un pavimento paleocristiano di ben 760 metri quadrati, ricco di illustrazioni gnostiche del III secolo legate alle concezioni filosofiche e dottrinali proprie di un movimento religioso. Il mosaico che raffigura la lotta tra il gallo e la tartaruga (il primo annuncia la luce del giorno, l’altra simboleggia il maligno); il pastore con il gregge mistico dove Cristo è raffigurato giovane e imberbe, con la pecorella smarrita sulle spalle e il mano il flauto dei pastori, simbolo di dolcezza. E poi le immagini delle stagioni e del pesce acrostico ICHTYS (da qui il simbolo stilizzato del Cammino), dove ogni lettera è iniziale delle parole Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore. Ed ancora, scene di pesca con Giona ingoiato dal mostro. Il percorso termina al Santuario sul Lussari con il monumento alle spalle della chiesa che rappresenta la croce patriarcale di Aquileia realizzata in doppia versione su una pietra di Verzegnis dal peso di 20 quintali. Il luogo finale che accomuna il ceppo etnico slavo, italiano e tedesco al punto di essere considerato la chiesa europea dei tre popoli.