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Parma 2020, la città della cultura insieme con Piacenza e Reggio Emilia

Eduardo Cagnazzi

Le tre città in un contenitore multidisciplinare e polisensoriale. Un protocollo d'intesa per un progetto di valorizzazione e di coordinamento comune

Nell’anno che vedrà Parma ricoprire il ruolo di Capitale italiana della Cultura, il 2020 si prospetta anche come il banco di prova per testare le ambizioni di Destinazione Turistica Emilia quale sistema organizzato in grado di riunire le esperienze di accoglienza di un territorio formate da tre province. Così, con la partecipazione straordinaria di Piacenza e Reggio Emilia, Parma2020 diventa quindi Emilia2020, contenitore multidisciplinare e, in una certa maniera, polisensoriale, che mira a offrire spunti capaci di promuovere una fruizione alternativa, contraddistinta da peculiarità uniche ma allo stesso tempo ordinate in un fil rouge coerente e identitario. È il concetto alla base di un protocollo d’intesa per un progetto di valorizzazione comune che stabilisca le modalità di collaborazione e coordinamento degli eventi proposti da Parma, Reggio Emilia e Piacenza, in accordo con Regione Emilia-Romagna e Destinazione Turistica Emilia, nell’ambito di un’unica cornice. Questo non fa che attuare il proposito già espresso, prima ancora dell’elezione di Parma, di una crescita comune delle tre province e delle tre città, tutte peraltro inserite nella lista ristretta delle 10 migliori proposte per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2020.

Proprio per questo, il fulcro di tutto è riassunto nel motivo “La cultura batte il tempo”, slogan unitario che sintetizza l’idea di un territorio capace di contare i giorni, i mesi e le stagioni secondo le necessità del vino, dell’immaginazione o della musica. È una misura speciale che si può capire solo insinuandosi in un ricco programma di eventi articolato tra la terra che rende possibile la nascita di prodotti di piacere infinito, il cielo che veglia sulla fertilità dei campi e dell’intelletto, e la memoria che, con amore e perseveranza, tiene insieme le tradizioni e il presente.

Venti ragioni per visitare Emilia nel 2020                                                                                                                Puntando sulle declinazioni Taste, Nature & Culture e sulla definizione di vere e proprie reti tematiche, l’ente ha in poco tempo fatto registrare numeri incoraggianti, ai quali ora si aggiungono le cifre corrispondenti alla miriade di attività e manifestazioni imbastite per arrivare pronti a un appuntamento tanto importante. Ideata e distribuita per l’occasione nella doppia versione italiana e inglese, la Brochure “20 Ragioni per visitare Emilia nel 2020” raccoglie proposte di soggiorno studiate allo scopo di vivere il cuore della destinazione in un anno che vedrà susseguirsi 85 mostre, 70 performance teatrali, 160 concerti, 25 festival di arte e cultura e 170 rassegne e dibattiti. Assaggio delle offerte presenti sul sito www.visitemilia.com, la pubblicazione è un caleidoscopio di ragioni per lasciarsi incantare dal dialogo tra cielo, terra e memoria di questa area ma anche un invito a trovarne di nuove e personali, magari visitando Parma, scoprendo le cupole di Piacenza o imbarcandosi in un viaggio a passo lento alla scoperta del mondo piccolo di Don Camillo e Peppone, in provincia di Reggio Emilia. Non mancano, ovviamente: musica, gastronomia, sport e il gusto per il benessere che sono i punti focali di uno stile di vita in grado di conquistare chiunque.

Dal Food & Wine ai Castelli, fino alle Terme: DTE va in Rete                                                                                    L’ottica del sistema non è una teoria che rimane sulla carta. Creata con lo scopo di intrecciare l’offerta culturale degli oltre 13 borghi di interesse storico e artistico, innumerevoli città d’arte, 50 castelli e rocche disseminati tra le colline, la Bassa e gli Appennini, 51 teatri, fondazioni e altre strutture del settore nei territori, la Rete “Emilia Cultura e Castelli Experience” mira a costruire una proposta integrata con le attrattive e con i servizi complementari, come ricettività, trasporti e servizi informativi. Dal 9 ottobre 2019, sul sito Visit Emilia (www.visitemilia.com) saranno elencati gli oltre 100 aderenti alla rete, con i principali eventi di Emilia, inevitabilmente destinati ad arricchirsi.  

Nel cuore per eccellenza della Food Valley, l’iniziativa arriva dopo l’inaugurazione della Rete di Prodotto “Emilia Food & Wine Experience”, che punta invece a integrare l’intera offerta enogastronomica dei territori dell’Emilia, creando connessione tra operatori turistici, agroalimentari, vinicoli e non solo. In un’area caratterizzata da una sterminata proposta sul piano del gusto -basti ricordare che Piacenza è l’unica provincia in Europa a vantare ben tre salumi Dop, che Parma è sinonimo di Prosciutto e Culatello e che, insieme, Parma e Reggio Emilia, sono la culla del Parmigiano Reggiano il miglior formaggio al mondo, o, ancora, che Reggio Emilia è un avamposto dell’Aceto Balsamico Tradizionale- il progetto risponde all’esigenza di strutturare un’offerta sistemica a livello di destinazione, capace di arrivare sul mercato in modo univoco, esperienziale e omnicomprensivo.  

Per Andrea Corsini, assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, “Parma Capitale italiana della Cultura per il 2020 rappresenta una grande opportunità di promozione non solo per la città, ma anche per l’intera area vasta della Destinazione Turistica Emilia, ovvero anche per Piacenza e Reggio Emilia. L’auspicio è che amministratori locali e operatori colgano questa nuova sfida e continuino a lavorare insieme, uniti nello stesso obiettivo di crescita. Integrando arte e cultura,  paesaggio, territorio ed enogastronomia   offriremo ai visitatori un’esperienza turistica autentica, unica e non replicabile, marcando così la distanza dal turismo seriale come il mercato oggi richiede”.                                                                                                  E Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia: “Il 2020 sarà  un anno importante per DestinazioneTuristica che,  prendendo energia dal baricentro di Parma capitale italiana della cultura, ha l'ambizione di chiudere il carrello e spiccare il volo definitivo  verso la sua attrattività  internazionale.  Sarà  un anno da raccontare con i numeri: oltre 500 sono ad oggi gli eventi più  significativi che accompagneranno  i visitatori nel corso dell'anno a scoprire, tramite il veicolo della cultura, la bellezza del territorio e la straordinaria qualità  della enogastronomia".