Viaggi
Un viaggio in Romagna attraverso conventi, fabbriche e immobili abbandonati
Sette percorsi nel territorio tra Imola e Cattolica alla scoperta di un museo diffuso in disuso. E' un progetto unico in Italia proposta da Spazi Indecisi
Sette itinerari di viaggio slow rivolti a tutti coloro che vogliono conoscere la storia del territorio che va da Imola a Cattolica. Sette percorsi “In Loco” alternativi tra immobili in abbandono, conventi, colonie e ville combinando memoria e tecnologia grazie a contenuti multimediali creati ad hoc, fruibili tramite una App che accompagna i visitatori alla scoperta del museo diffuso prescelto tra le iniziative più meritevoli dalla Fondazione Italia Patria della Bellezza e già segnalato dalla guida LonelyPlanet. E’ “Il museo diffuso dell’abbandono”, progetto unico in Italia dell’Associazione Spazi Indecisi di Forlì che invita all’esplorazione dei luoghi in disuso in maniera immersiva e innovativa, combinando esperienza, memoria e tecnologia.
Attivo in Romagna, si tratta di un progetto di valorizzazione pensato per essere replicato in altri contesti culturali e geografici del nostro Paese, che conta un patrimonio di centinaia di migliaia di edifici dimenticati, fra cui 50mila palazzi storici, 20mila edifici ecclesiastici e 5mila borghi.
“In Loco -spiega Francesco Tortori, tra i fondatori del Museo- è il tentativo di scegliere quali di questi luoghi, oggi dimenticati, portare nel futuro, non salvandone e conservandone i muri, ma valorizzando in prima istanza il patrimonio immateriale che racconta caratteri peculiari del territorio. Oggi la “collezione” del museo è composta da luoghi in abbandono di eccezionale valore storico-culturale. Un immenso patrimonio culturale che rischiavamo di perdere per sempre. Tutto questo non lo abbiamo fatto da soli, ma con il contributo di tanti appassionati che, attraverso il sito, hanno segnalato luoghi, inviato foto, condiviso visioni e idee”.
L’iniziativa dell’Associazione Spazi Indecisi ha ricevuto il plauso della Fondazione Italia Patria della Bellezza, la cui missione è rimettere al centro il valore del patrimonio culturale, artistico, monumentale e paesaggistico del nostro Paese, identificando e sostenendo le realtà impegnate nella valorizzazione della Bellezza italiana.
“Il Museo diffuso dell’abbandono ha colpito subito la nostra attenzione per la profondità del pensiero e per la capacità di individuare una nuova chiave interpretativa, oltre che per lo sforzo di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, di riscoperta della memoria e della tradizione in ottica rigenerativa. Abbiamo trovato in loro dei veri ambasciatori di bellezza”, afferma Alessia del Corona, direttrice della Fondazione.
Gli itinerari
DARSENA 3.0 | Un attracco storico per il futuro. Tra mare e archeologia industriale, la darsena 3.0 rende omaggio agli avamposti storici della produttività di Ravenna, luogo di sviluppo economico in passato e oggi volano di crescita culturale. Tra i contenuti speciali, i disegni di Gianluca Costantini.
DO.VE | I confini incerti di arte e abbandono. E' un itinerario che lega ai luoghi abbandonati l’arte contemporanea. È il risultato di un percorso in cui nove artisti hanno indagato il potenziale estetico e narrativo di altrettanti luoghi abbandonati rileggendoli in chiave contemporanea.
LAVORI IN (TRAS)CORSO | I luoghi del lavoro della Forlì del ‘900. Questi residui urbani rendono omaggio ad alcuni tra i più importanti luoghi di lavoro della Forlì del ‘900. Fa parte di questo itinerario il deposito delle corriere Atr dove, grazie alla collaborazione tra Spazi Indecisi, Città di Ebla, Comune di Forlì e Atr, è stato attivato il progetto Eaatr che trasforma l’edificio in un hub culturale e ospita il centro visite di In Loco.
SENTI IERI | Storie di vita nella Romagna appenninica. Attraverso le memorie dei suoi abitanti, questo itinerario è dedicato ai vecchi edifici in pietra della Romagna appenninica, testimonianza di mestieri e vite che iniziarono dal dopoguerra a trasformarsi profondamente.
TOTALLY RIVIERA | Le architetture monumentali della Riviera. Un viaggio lungo la costa romagnola alla scoperta delle colonie e degli ospizi marini per l'infanzia costruiti durante il regime: architetture imponenti arenate sulla spiaggia, in contrasto con l’urbanizzazione che le ha inglobate e, al tempo stesso, isolate. Fra i luoghi dell’itinerario, la colonia Colonia Varesedi Milano Marittima hauna chiara valenza simbolica: l’edificio progettato dall’architetto Mario Loreti raffigura un idrovolante atterrato sulla spiaggia.
TOTALLY TERRAE | Architetture totalitarie in Romagna. Un itinerario che percorre l’entroterra romagnolo alla scoperta delle architetture costruite tra le due guerre mondiali, oggi abbandonate. Partendo dal progetto fotografico “Totally Lost”, l’itinerario ci interroga sulle possibilità di conferire una nuova vita a questo patrimonio. Tra gli edifici si segnala la centrale di sollevamento dell’acquedotto di Spinadello(Forlimpopoli), che rappresenta uno dei primi esempi di consorzio tra enti locali per la distribuzione dell’acqua. Dal 2017, è al centro di un progetto di rigenerazione urbana che lo valorizza trasformandolo nel punto di partenza per vivere l’area fluviale in cui è immerso.
UN’ESTATE AL MARE | Il mito senza tempo dell’estate in riviera. Un itinerario alla scoperta degli spazi che hanno contribuito a creare il mito dell’estate in Riviera. Un tuffo nei tempi passati, per riflettere su come è cambiato il modo di vivere le vacanze e su quali sono le potenzialità future di un territorio che ha fatto dell’ospitalità la sua bandiera.