Finanza

Problemi di compliance nel settore finanziario

Barry Ritholtz su Bloomberg ha recentemente affrontato il tema della compliance nel settore finanziario, valutando con una notevole competenza la situazione negli Stati Uniti.

“Ho sentito lamentele dagli intermediari … non hanno parole gentili nei confronti della Financial Industry Regulatory Authority. Le loro lamentele sono spesso molto specifiche - Ci sono regole e regole. ma è quasi impossibile capire esattamente che cosa i regolatori vogliono che facciamo o non facciamo - dichiarano.”

Ma c'è anche una denuncia globale più profonda: a causa della vasta mancanza di fiducia a Wall Street, sia tra i decisori pubblici, sia tra i politici, si sta soffocando la creatività e la vivacità delle iniziative, elementi essenziali per il settore finanziario in un'economia moderna, mentre la compliance consuma una quota sempre maggiore di risorse nel settore bancario e finanziario.

Il settore compliance e gli uffici legali sono cresciuti molto di più rispetto ad altri centri di costo delle società finanziarie; in alcuni casi, queste aree delle imprese finanziarie hanno raddoppiato o triplicato le dimensioni, mentre altre divisioni sono stati ridotte o eliminate.

La fisiologica avversione al rischio è aumentata a un punto tale che ora è diventata controproducente.

Le aziende rischiano di non ottenere il ritorno dell’investimento sperato. “Questa è l'essenza della finanza” sostiene Barry Ritholtz “che si tratti di investimenti, trading, investment banking o altro, il capitale investito ha l’aspettativa di un certo tasso di rendimento, pur considerando qualche possibile rischio di perdita. Questo equilibrio tra rischio e rendimento è fondamentale per il buon funzionamento del sistema finanziario”.

E prosegue: “Si consideri il processo decisionale in materia di conformità e il potenziale contenzioso, poi chiedetevi con che spirito dal punto di vista legale si proceda ad approvare qualsiasi forma di assunzione di rischio. Lo dico nel contesto della probabilità statistica, dove è inevitabile che una certa percentuale delle decisioni, non nota a priori, finirà per diventare problematica”.

Un giusto equilibrio sugli aspetti di conformità dovrebbe lasciare alle imprese la facoltà di assumere rischi idonei in modo misurato e razionale. Non è facile ottenere il giusto equilibrio, e ancor più difficile è trovare il personale preparato a farlo. Ma se gli eccessi del sistema normativo spingono troppo da una parte, come sembra stia succedendo ora negli Stati Uniti, ma non solo, questo è certamente un problema.

“Ho appoggiato la legge Dodd-Frank, la regola Volcker e le altre nuove regole del settore finanziario” conclude Barry Ritholtz. “La crisi del credito pone una grave minaccia per il benessere del Stati Uniti e gran parte del resto del mondo. Qualcosa doveva chiaramente essere fatto. Ma sulla base di molte delle lamentele che ho sentito sulla regolamentazione, mi chiedo se si possa riuscire a comprendere appieno le conseguenze di tali riforme. Si voleva un settore finanziario più piccolo e meno dinamico, che assumesse meno rischi, e sembra che si stia arrivando a questo. Ma c'è un prezzo da pagare e dovremmo chiederci se ne vale la pena.”

Paolo Brambilla