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2024, intelligenza artificiale e crisi estreme. Siamo pronti? Previsioni WEF

di Antonio Amorosi

Opportunità lavorative e rischi economici, disinformazione e crisi ambiental: un 2024 nebuloso nell’ultimo Global Risks Report del World Economic Forum

Rapporto 2024 del WEF: le sfide globali come motore di cambiamento. Alle porte i rischi dell'AI nelle elezioni americane 

La disinformazione e l’informazione non attendibile sono il principale rischio del nostro tempo. E’ quanto sostiene il World Economic Forum nel suo ultimo Global Risks Report dedicato al 2024, intervistando 1.400 esperti di rischi globali, policy maker e leader del settore. In più il 30% dei partecipanti, sentiti a settembre 2023, prevede un'alta probabilità di catastrofi globali nei prossimi 2 anni, e se parliamo dei prossimi 10 anni la pensano così 2/3 degli intervistati. Perché il resto dei problemi sono gli eventi meteorologici estremi, lo scontro sociale (una volta si chiamava lotta di classe), l’insicurezza informatica, i conflitti tra Stati, la mancanza di opportunità economiche.

Carolina Klint, direttore commerciale per l’Europa presso la società di consulenza Marsh McLennan, che ha coprodotto il rapporto, ha dichiarato a CNBC: “L’intelligenza artificiale può costruire modelli per influenzare vaste popolazioni di elettori in un modo mai visto prima”. La mancanza di mobilità sociale, i conflitti tra Stati, gli eventi metereologici radicali e un diverso rapporto con l’ambiente potrebbero diventare fattori di costruzione di nuove economie e tendenze sociali. Con l’avanzata delle nuove tecnologie, basate sull’AI, ci sarà sempre più bisogno di persone in grado di ideare e creare nuove strade, alimentando le nuove tecnologie. Bisogna anche sapere che circa il 42% degli intervistati ritiene che l’aumento del costo della vita sarà ancora un problema nel 2024, mentre il 33% prevede una recessione economica. Circa il 25% ritiene che le catene di approvvigionamento di beni e risorse critici potrebbero essere interrotte, mentre il 18% pensa lo stesso per le catene di approvvigionamento alimentare e il 14% per quelle energetiche.

Si prevede una carenza di competenze e manodopera, secondo il 13% degli intervistati, mentre il 14% vede il problema del debito pubblico come un potenziale problema. Il collasso istituzionale nel settore finanziario è una previsione per il 7% degli intervistati, con la possibilità di una nuova bolla immobiliare e uno scoppio di quella tecnologica, entrambe con il 4% dei voti. Cambi sensibili e profondi che possono aprire nuovi scenari anche se la prospettiva generale resta nebulosa.

Si ritiene che il rallentamento della crescita economica e l’aumento del costo del debito avranno un impatto sui Paesi in via di sviluppo, e le aziende di piccole e medie dimensioni saranno le più colpite. L’incertezza della domanda e le pressioni dal lato dell’offerta continuano a essere due dei principali temi economici, il che potrebbe portare a una rinnovata inflazione e a un ritardo nell’allentamento della politica monetaria, con crisi del debito sovrano anche in Paesi come Etiopia, Tunisia, Egitto, Libano, Ghana e Pakistan. Ma come mitigare l’impatto di molti di questi rischi globali? In Cina ad esempio stanno imponendo leggi per identificare, con delle filigrane, le immagini e i contenuti generati dall’Intelligenza Artificiale. Questo potrebbero avere un impatto sulla disinformazione anche se il tema resta più complesso della semplice attribuzione all’AI di un valore negativo.

Così come fare investimenti nell’assistenza sanitaria e nelle infrastrutture, nella gestione del territorio, come nel caso degli incendi e l’assistenza al trasferimento delle popolazioni. La concentrazione verso i centri urbani ha cambiato molti modelli di vita nel mondo. Allo stesso modo, l’assistenza finanziaria e le misure di stimolo economico possono aiutare sia a fronteggiare i danni derivanti da eventi naturali, sia incidere sulle situazioni economiche come l’aumento del costo della vita, dei tassi ipotecari e dei prezzi dell’energia.

Per questo motivo, nel 2024 i policy maker potrebbero dover mantenere un atteggiamento rischio-rendimento, quando si tratta di investire in ricerca e sviluppo e di sostenere gli sforzi, considerandoli un rischio finanziario da correre oggi, ma con il potenziale di un migliore domani. Anche se si continuerà a vivere in un ordine globale instabile, caratterizzato da narrazioni polarizzanti e da insicurezza generale. In un rapporto separato sui rischi globali per il 2024 pubblicato lunedì, Eurasia Group ha indicato le imminenti elezioni americane come il rischio principale dell’anno, vista la presenza dell’“intelligenza artificiale non governata” tra i primi cinque problemi.