Affari Europei
Accordo col Mercosur, sicurezza alimentare a rischio
L’accordo tra l’Unione Europea ed i Paesi del mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (Mercosur) provoca un "allarme sicurezza". Lo afferma la Coldiretti, secondo cui su alcuni Paesi "gravano pesanti accuse per i rischi alimentari e per lo sfruttamento del lavoro minorile".
COLDIRETTI CONTRO L'ACCORDO COL MERCOSUR
"Si tratta – sottolinea la Coldiretti - di una intesa intempestiva, in piena fase di rinnovo delle istituzioni comunitarie, con evidenti criticità per il settore agricolo sulle quali dovranno esprimersi ora il Consiglio Ue e il nuovo Parlamento Europeo ma anche i Parlamenti nazionali. Dopo il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che ha coinvolto il Brasile a preoccupare è il via libera all’ingresso nei confini europei di un contingente agevolato di carne bovina ma anche – sottolinea la Coldiretti - un quantitativo rilevante di pollame con gravi preoccupazioni per l’aspetto sanitario".
NEL MIRINO RISO, CARNE E ZUCCHERO
"Ma i Paesi del Mercosur – continua la Coldiretti – hanno chiesto concessioni nel settore dello zucchero che potrebbero aumentare le difficoltà della produzione comunitaria e lo stesso discorso vale per il riso e per gli agrumi per i quali si temono problemi fitosanitari dai prodotti provenienti dagli stati sudamericani contaminati da Black-spot o Macchia nera, una malattia non presente in Europa dove rischia così di diffondersi con effetti disastrosi. Peraltro nel negoziato - denuncia la Coldiretti - è tutelato meno del 10% delle specialità Made in Italy con un via libera di fatto ai prodotti del Made in Italy taroccato particolarmente fiorente su quei mercati".
ALLARME PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
“E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale e ambientale sui territori".