Affari Europei
Usa-Asia, accordo sul libero scambio. Si aspetta la contromossa Ue

Il Transpacific Partnerhip (TPP) tra gli Stati Uniti e undici paesi dell'Asia e del Pacifico potrebbe concludersi questa settimana. Gli esperti nel settore del commercio sostengono che sarebbe venuto il momento anche per l'Ue di pensare in grande con una concreta strategia di accesso al mercato asiatico. La tavola rotonda organizzata ad Atlanta dovrebbe chiudere una trattativa che dura ormai da sei anni e l'accordo finale è molto vicino dall'essere siglato.
Il TPP è stato lanciato nel 2009 dall'amministrazione Obama come parte del suo cosiddetto 'piano Asia' . E' stato utilizzato come mezzo geopolitico utile per permettere a Washington di mantenere la sua presenza in una regione in cui la crescita economica e politica della Cina è sempre più preoccupante. Dopo l'ingresso del Giappone nel 2013, il TTP dovrebbe coprire il 40% della produzione economica mondiale. Gli Stati Uniti si stanno assicurando un accesso preferenziale al mercato in una regione che entro il 2050 potrebbe arrivare a coprire più della metà della produzione mondiale.
Secondo gli esperti, il TPP cambierà la relazione concorrenziale tra le imprese europee e americane per quanto riguarda l'accesso al mercato asiatico. Il risultato sarà una liberalizzazione del commercio tra i paesi partecipanti e un dasnno molto forte per l'Europa che è rimasta indietro su questo percorso. Di conseguenza, ci si aspetta che anche l'Uepossa presto intraprendere la strada degli accordi commerciali coi Paesi asiatici.
Già adesso l'Ue sta negoziando un accordo di libero scambio con il Giappone, la quarta economia più grande economia del mondo. Bruxelles ha già concluso i colloqui con il Vietnam, un mercato emergente molto dinamico. Bruxelles proverà a trovare accordi bilaterali di libero scambio con tutti i membri del TTP presi però singolarmente.
Ma secondo qualcuno i passi avanti dell'Ue potrebbero essere troppo lenti. Secondo il professore Patrick Messerlin, celebre esperto di scienze politiche, Bruxelles dovrebbe pensare più in grande. "Gli esportatori europei verso l'Asia saranno svantaggiati sul mercato statunitense e giapponese". In risposta al TPP, Messerlin ritiene che "l'UE dovrebbe accelerare i negoziati commerciali con il Giappone e ampliare la sua cooperazione normativa con questo paese, sviluppare una politica molto più aggressiva in Asia". Shada Islam, direttore politico di Friends of Europe, arriva addirittura a caldeggiare un possibile accordo di Bruxelles non solo con l'Asia ma anche con l'Australia e la Nuova Zelanda.