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Affari Europei
Agroalimentare, le filiere a confronto con il ministro Centinaio

Le filiere agroalimentari italiane sono una grande ricchezza per il nostro Paese, ma stentano a trovare il giusto spazio sui mercati internazionali e sono minacciate dalla concorrenza estera sleale e dai tagli Pac. L'innovazione puó essere una strada per il rilancio del Made In Italy, che peró deve coinvolgere tutti: agricoltori, aziende di trasformazione, territori e politica nazionale ed europea.

Di come innovare, comunicare e difendere il Made in Italy si é discusso al Forum “FilierAgritalia”, organizzato dall’Europarlamentare Stefano Maullu (FI-Ppe) e tenutosi lunedi a Milano. All’incontro, a cui ha preso parte anche Gian Marco Centinaio, Ministro delle politiche agricole-alimentari, forestali e del turismo, si è discusso principalmente dell’importanza di un settore strategico come quello agroalimentare, continuamente minacciato dalla concorrenza sleale, dall’agropirateria e dai tagli annunciati alla PAC.

"L'agroalimentare italiano rappresenta un veicolo unico di cultura e innovazione, per cui deve essere difeso con tutte le nostre forze, in Europa ma anche in Italia, iniziando dagli amministratori locali e regionali – afferma Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia e organizzatore del Forum; - In questa particolare congiuntura, alla luce dei tagli annunciati alla PAC, si avvertiva la necessità di riunire l'intera filiera per discutere delle prospettive dell'agroalimentare italiano, delle opportunità legate ai grandi trattati come il Ceta, di ogni possibile scenario per il futuro. L'obiettivo comune, condiviso anche dal Ministro Centinaio e dal Commissario De Castro, è la difesa del Made in Italy ad ogni livello istituzionale".

Filieragritalia 2
 

Il tema della condivisione degli obiettivi comuni, specialmente in materia di difesa del Made in Italy, è stato affrontato anche da Fabio Rolfi, assessore lombardo all’agricoltura, il quale, oltre ad aver ricordato che la difesa dell’agroalimentare “è indipendente da qualsiasi colore politico”, ha dichiarato che l’agricoltura “non può pagare i costi della Brexit”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche del Ceta, il trattato commerciale di libero scambio tra Ue e Canada, entrato provvisoriamente in vigore lo scorso anno. Nonostante abbia generato un sensibile incremento dell’export italiano verso la nazione nordamericana (+7.4%), il trattato si trova al centro di un vivace dibattito politico: tra quelli che lo appoggiano con maggior convinzione c’è Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, il quale ne ha ribadito l’importanza anche durante il suo intervento al Forum milanese, sottolineandone gli indiscussi vantaggi per l’agroalimentare italiano. Più prudente la posizione del Ministro Centinaio, che s’è dichiarato pronto a “valutare ogni opportunità”.

Il ministro si è poi soffermato sulla Pac, la politica agricola comune, affermando che i tagli annunciati negli scorsi mesi dall’Europa – circa 3 miliardi di euro – “non dovranno penalizzare gli agricoltori italiani”. Una parte consistente del Forum è stata dedicata al tema dell’innovazione, cruciale soprattutto per i giovani imprenditori: secondo Centinaio, ai giovani agricoltori dovranno essere forniti adeguati strumenti tecnologici per le loro attività, come il 4G o la “rete veloce” nelle diverse aree rurali. Per Marco Gualtieri, fondatore di Seeds&Chips, l’innovazione in campo agricolo dovrebbe riguardare non soltanto le attività tradizionali dell’agricoltura, ma anche i processi aziendali nella loro interezza.

Alessandro Squeri, presidente Giovani Imprenditori Federalimentare, ha posto l’accento sui rapporti tra la grande distribuzione e il mondo agricolo: secondo Squeri, infatti, l’atteggiamento dei grossisti rischia di strozzare numerose aziende agroalimentari, compromettendone la vitalità e la capacità di competere.

“Insieme al Ministro Centinaio e al collega De Castro, quest'oggi abbiamo rimarcato la volontà, condivisa anche da amministratori locali e imprenditori, di difendere il Made in Italy agroalimentare con ogni mezzo, in Italia e in Europa, partendo dai singoli Comuni e dalle Regioni”, conclude Stefano Maullu.

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