Affari Europei

Appalti, l'Italia pronta a recepire le direttive Ue. I nodi irrisolti

L'Italia si prepara a recepire le direttive europee sugli appalti. Ma spuntano dei problemi irrisolti. Resta il nodo delle concessioni autostradali. Possibile caso sulla tutela della manodopera locale. Già nei prosimi giorni la commissione Lavori pubblici del Senato comincerà a votare i primi emendamenti.

Questa settimana la commissione Bilancio del Senato presenterà infatti i suoi pareri sugli emendamenti e la commissione Lavori pubblici comincerà a votare le proposte di modifica al testo depositato dal governo. Così si metterà finalmente in moto la fase finale dell’approvazione del ddl delega, che andrà poi corredato da un successivo decreto attuativo. Realisticamente, il passaggio al Senato arriverà nel mese di giugno. I problemi risolti. Ma i problemi in chiave europea non sono pochi.

Il primo è quello che riguarda le concessioni autostradali. La possibilità di prorogare i contratti, inserita nello Sblocca Italia, non piace per niente a Bruxelles, dove le perplessità sul punto in questione sono parecchie. L'Ue non ha visto di buon occhio nemmeno i lavori in house affidati dalle concessionarie senza gara. I relatori del ddl hanno manifestato la volontà di mettere di nuovo mano a una materia che già in passato ha causato più di uno scontro con Bruxelles.

Un altro nodo non ancora sciolto, come sottolinea Euractiv.it, è quello che riguarda l'appalto integrato. Si tratta dei lavori affidati insieme alla progettazione all’impresa, senza definire un progetto completo prima dell’aggiudicazione dell’opera. L’intento manifestato da più parti è quello di limitare questa procedura, alla quale si fa sempre più ricorso. Ma ancora non sono chiari interventi e modalità. Il governo Renzi sta lavorando a una soluzione che non penalizzi troppo le aziende, ma bisognerà capire se i confini dettati da Bruxelles verrano rispettati.

Ma i maggiori rischi arrivano forse sulla tutela della manodopera locale. La commissione Lavori pubblici, infatti, ha inserito nel testo un passaggio che punta a tutelare in fase di appalto le imprese che utilizzino manodopera locale. Si tratta di un’indicazione che, secondo Bruxelles, presenta profili piuttosto dubbi in termini di rispetto delle regole sulla concorrenza. Il governo sta cercando di capire come eventualmente intervenire su questo e gli altri punti per evitare un duro intervento a livello comunitario.