Austria, destra al governo. Migranti, si teme la chiusura del Brennero
L'ingresso dell'estrema destra al governo in Austria mette in allarme Roma: si teme una chiusura del Brennero nel caso di flussi migratori consistenti
L'ingresso della Fpoe, partito di estrema destra, nel governo austriaco ha messo in allarme il governo italiano, preoccupato che nel caso in cui i flussi migratori aumentino si possa arrivare alla chiusura del Brennero. "L'Italia e' preoccupata dalle minacce sul Brennero perche' nel prossimo anno Vienna guidera' l'Ue", ha affermato il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, in un'intervista a La Stampa. "Premesso che rispettiamo le legittime scelte democratiche degli austriaci, vorrei essere chiaro: per me, quando l'estrema destra va al governo, non e' mai una buona notizia". Nella campagna elettorale si e' motto parlato del tema del Brennero.
Migranti, Brennero in ostaggio di Vienna
"Il Brennero e' per cosi' dire stato preso in ostaggio a lungo in campagna elettorale. Ma l'Austria e' un Paese vicino e amico, e auspichiamo che i toni della campagna elettorale non trovino eco nelle azioni di un governo che e' appena nato. Anche perche' vedo che Christian Strache ha gia' messo molto acqua nel vino delle sue promesse elettorali. Ha gia' ufficialmente rinunciato al referendum per uscire dall'Unione europea che l'Fpo aveva rivendicato, in cambio dell'abolizione del divieto di fumo in bar e ristoranti. Io non fumo, e gli austriaci facciano quanto vogliono con le sigarette; ma mi pare molto positivo pero' che non si parli piu' del referendum per l'Eurexit dell'Austria. Dimostra anche che i partiti populisti, parlano molto, ma poi sono pronti molto rapidamente a rinunciare ai loro cavalli di battaglia politico-elettorali".
Salvini, non vedo estremisti al governo
"In Austria non vedo estremisti al governo. Ho letto il programma del partito di Heinz-Christian Strach e non c'e' nulla di estremistico. Se controllare i propri confini e' estremismo, allora sono estremista anch'io", ha detto Matteo Salvini, ospite di Luica Annunziata su Rai 3. "Non vedo nessun estremismo, vedo un partito che difende l'interesse nazionale austriaco e io, come Lega, lo voglio fare non solo il Lombardia e Veneto dove governo da 20 anni - aggiunge Salvini -. I veri estremisti di solito sono quelli in doppio petto che entrano dei con sigli d'amministrazione delle banche". Il segretario della ega risponde poi alla domanda di Lucia Annunziata sul pericolo di una deriva a destra dell'europe dell'Est. "Non mi appassiona il derby tra fascisti e comunisti, tra destra e sinistra - spiega Salvini - la differenza e' tra coloro che sono legati ai loro territori e vogliono difenderli e coloro, alla Renzi, che dicono: viva la globalizzazione, viva un mondo senza radici, senza il presepe, senza tradizioni".
IL PUNTO: Kurz cede, governo in mano a estrema destra
"Non avete nulla da temere". Herbert Kickl e' intelligente, e sa che l'Europa va rassicurata. Il nuovo governo austriaco e' nelle mani dell'estrema destra del Partito della Liberta' (Fpo), del quale il ministro dell'Interno designato e' da sempre l'ideologo, fin da quando scriveva i discorsi di Jorge Haider, il leader della Carinzia morto nel 2008 e artefice della prima preoccupante ascesa dei filonazisti nell'Austria del dopoguerra.
Hainz Christian Strache ha ottenuto tutto cio' che aveva chiesto, tranne il referendum sull'Unione Europea, ma non e' detto che un giorno non si possa tenere anche quello, magari dopo che Vienna avra' finito di avere la presidenza dell'Unione europea nella seconda meta' del prossimo anno. Per adesso Strache puo' contare su tre ministeri chiave: Interno, con Kickl; Esteri, che sara' guidato da Karin Kneissl; Difesa, affudato a Mario Kunasek. E' una vittoria a man bassa, favorita forse dall'inesperienza del giovane Sebastian Kurz, che ha dovuto cedere anche sul luogo in cui e' stata tenuta la conferenza stampa per l'annuncio del governo: una residenza sul Kahlenber, la collina che guarda Vienna e il Danubio, e che nel 1683 fu il punto della riconquista di Vienna nelle mani ottomane. "E' solo un bel posto", ha minimizzato Strache, ma Norbert Hofer, capo dello Stato mancato e adesso designato a guidare il ministero delle Infrastrutture, ha spiegato: "Certo, dicono che la scelta di questo luogo non ha una sua rilevanza, ma per il Partito della Liberta' la ha, almeno in relazione al 1683".
Il programma del governo e' noto, gia' anticipato nei giorni scorsi da Kurz, che rischia oggi di essere un fantoccio nelle mani di Strache: "Riduzione delle tasse, dare un impulso all'economia, garantire maggiore sicurezza, anche attraverso con il contrasto all'immigrazione illegale". A fare da argine e' solo Alexander Van der Bellen, il capo dello Stato, che ha allontanato la prospettiva del referendum sulla permanenza di Vienna nell'Ue ("avremmo voluto farlo, ma per ora non se ne parla", ha detto un dispiaciuto Strache) e ha preteso che sia mantenuto il profilo europeista dell'esecutivo e l'impegno per la Convenzione europea dei diritti umani.