Affari Europei

Austria, chi é l'enfant prodige Sebastian Kurz. Il primo Millennial premier

Con i suoi 31 anni Sebastian Kurz é il premier europeo più giovane e l'unico della generazione dei Millennial. Ecco il suo ritratto

A 27 anni é stato nominato ministro degli Esteri dell'Austria e oggi, a soli 31 anni, Sebastian Kurz é il nuovo probabile premier della Repubblica. A deciderlo sono stati gli elettori che hanno creduto in lui e nelle sue proposte a cavallo tra l'area moderata e quella populista.

Sebastian Kurz, l'enfant prodige della politica austriaca

L'ascesa di Kurz sembra essere inarrestabile. Cinque mesi fa é stato eletto alla guida del partito popolare austriaco, l'Oevp. Un vecchio partito appartenente alla tradizione nazionale che peró l'enfant prodige ha saputo rivoluzionare tingendolo di celeste e piazzando nel logo il suo nome ben in vista. Sette anni fa il primo incarico da sottosegretario, poi ministro degli esteri, infine segretario del partito e ora premier.

Kurz, il moderato populista

Ma che cosa pensa Sebastian Kurz? Di lui dicono che sia un liberale con un grande fiuto della politica. Che non abbia una ideologia, ma si adatti alle esigenze della società per cavalcare il consenso e portare il Paese nella sua direzione. Un po' come ha fatto Emmanuel Macron, che quando ha capito che la nave socialista in Francia stava per affondare l'ha abbandonata formando un suo partito al centro dello schieramento.

Kurz é per molti il male minore

"Ha un naturale talento politico, una spiccata intelligenza sociale e analitica, é in grado di raccogliere dati velocemente e prendere la decisione giusta. Per molti é quel tipo di liberale e di democratico che con un moderato populismo puó mettere nell'angolo i populisti pericolosi", scriveva un analista di der Standard ad agosto.

Immigrazione e Islam i temi cari a Kurz

E giá, perché Kurz ha vinto le elezioni proprio sottraendo alla destra oltranzista l'aria. Ha intuito che nell'opinione pubblica i temi che piú avevano presa erano l'immigrazione e l'islam. E cosí li ha cavalcati, sfociando talvolta in discorsi populisti, ma offrendo soluzioni moderate per placare i timori della gente e impedendo che il consenso si spostasse a destra. Ora tutti lo aspettano al banco di prova del governo. A Bruxelles, come a Roma, sono ansiosi di sapere quali decisioni prenderà ad esempio sul tema del Brennero o dei rapporti con il gruppo di Visegard.

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