Affari Europei

Brexit, Corbyn già in parabola discendente. La nuova sinistra rischia l'aborto

Dal caos sulla Brexit, nel Regno Unito rischiano di non emergere vincitori. Né Theresa May né Jeremy Corbyn

DAL CAOS SULLA BREXIT NON USCIRANNO VINCITORI: NE' MAY NE' CORBYN

Dal caos sulla Brexit, nel Regno Unito rischiano di non emergere vincitori. Non Theresa May, sempre appesa a un filo e salvatasi solo per la convenienza generale nel mantenerla nel ruolo di papabile capro espiatorio. Ma neppure Jeremy Corbyn, vale a dire quello che era stato individuato negli scorsi mesi (dopo che i sondaggi sembravano premiarlo) come possibile leader di una nuova sinistra più lontana dalla finanza e più vicina al popolo.

CORBYN RISCHIA LA MINACCIA DEI LABURISTI

Peccato che ora Corbyn deve far fronte a un bivio nel quale ognuna delle due strade potrebbe essere sbagliata. Da una parte ci sono minacce di rivolta in seno ai laburisti con Corbyn che potrebbe dover affrontare una serie pesante di dimissioni se il partito sosterrà l'opzione di un secondo referendum per uscire dall'impasse Brexit. Diversi deputati hanno riferito al Guardian di essere fortemente contrari all'ipotesi di un nuovo voto sull'uscita dall'Ue, nella convinzione che questo porterebbe il partito a un'emorragia di voti tra coloro che hanno votato per lasciare il consesso europeo.

LA NUOVA SINISTRA GIA' A RISCHIO

Un sondaggio dopo la sonora bocciatura in Parlamento dell'accordo per la Brexit raggiunto dalla premier Theresa May con Bruxelles ha indicato che i favorevoli a restare sono 12 punti avanti (56% a 44%), il margine piu' ampio dal referendum del 2016. Ma diversi ministri-ombra laburisti eletti in collegi elettorali dove ha vinto il 'leave' si sono detti contrari all'ipotesi di un secondo voto.  Altri ministri del gabinetto ombra - tra cui il responsabile Lavoro Ian Lavery e quello della Giustizia, Richard Burgon - sono scettici, convinti che bisogna continuare a fare pressioni su Downing Street perché indichi elezioni anticipate. All'interno dei laburisti c'e' pero' anche chi sostiene un secondo referendum per uscire dall'impasse: 71 deputati hanno firmato una lettera a favore di questa via e altri avrebbero espresso il loro sostegno in privato e considererebbero Corbyn un'opportunista nel caso volesse andare al voto subito. E la nuova sinistra di Corbyn rischia già l'aborto.