Clima, ecco quali saranno le proposte Ue al vertice di Parigi - Affaritaliani.it

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Clima, ecco quali saranno le proposte Ue al vertice di Parigi

Ridurre del 40% le emissioni, target del 40% di efficienza energetica e del 30% di energie rinnovabili entro il 2030. Neutralizzare gli effetti del Ttip. Sono alcune delle richieste che l'Unione Europea avanzerà alla Conferenza internazionale sul clima che si terrà il prossimo dicembre a Parigi.

OBIETTIVO 2030 - Il Parlamento Europeo ha dato il via libera, con 434 favorevoli, 96 contrari e 52 astenuti, al mandato negoziale in vista del fondamentale appuntamento di Parigi. Gli obiettivi indicati dall'Europarlamento sono molto ambiziosi. Le tre percentuali guida, in vista del 2030, sono le seguenti: ridurre del 40% le emissioni di gas a effetto serra, centrare i target del 40% di efficienza energetica e del 30% di energie rinnovabili entro il 2030. Non solo. Gli eurodeputati chiedono anche nuove fonti di finanziamento per l'azione sul clima e per la necessaria riduzione dei gas serra. Il tutto unito a un testo giuridicamente vincolante per far sì che non ci siano contraccolpi negativi sul piano economico nel raggiungere l'obiettivo fondamentlae di eviare che il riscaldamento globale sia superiore ai 2 gradi. Per rendere più fattibile la missione, gli eurodeputati propongo di destinare alle politiche ambientali i profitti derivanti dalle misure sulle emissioni dei trasporti aerei e marittimi.

OBIETTIVO 2050 - Ma l'orizzonte dell'Europarlamento va ancora più in là. I deputati europei chiedono infatti un rilancio generale della politica europea sul clima. L'obiettivo entro il 2050 è davvero ambizioso, vale a dire il raggiungimento di una riduzione dell'80-95% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Numeri da capogiro e risultati non certo semplici da raggiungere, quantomeno senza una forte inversione di tendenza e una decisa svolta politica. Tutte cose che vengono chieste dal Parlamento Europeo per costruire un futuro migliore per il clima globale.

LA QUESTIONE TTIP - Tra gli altri temi, ce n'è anche uno legato al Ttip, vale a dire l'accordo di libero scambio che Ue e Usa stanno negoziando da tempo e che secondo gli auspici potrebbe arrivare entro il 2016. Ebbene, il Parlamento Europeo chiede che, per un’azione davvero incisiva sul cambiamento climatico, la Commissione europea e gli Stati membri proteggano il futuro patto di Parigi dagli effetti negativi di tutti gli accordi commerciali, siglati o in fase negoziale. Con chiaro riferimento proprio al Ttip. Al punto 80 del testo, si legge chiaramente che la plenaria invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che qualsiasi misura adottata da una Parte dell’accordo di Parigi relativamente all’obiettivo di stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera a un livello tale da impedire pericolose interferenze antropogeniche con il sistema climatico, o relativamente a qualsiasi dei principi o degli impegni di cui agli articoli 3 e 4 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, non sarà soggetta ad alcun trattato esistente o futuro di una Parte nella misura in cui ammette la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato. La preoccupazione degli eurodeputati è che il tribunale che dovrà dirimere le dispute tra stati e aziende possa interferire sulle politiche climatiche. Data la frequenza con cui le cause Isds prendono di mira le politiche ambientali, il Parlamento Europeo ha teorizzato questa clausola di salvaguardia per non rischiare di rendere inutile l’accordo che uscirà da Parigi.

"ULTIMA CHIAMATA" - L'importanza dell'appuntamento è ben chiara all'Ue. “Siamo di fronte alla lotta del secolo. Se non riusciremo a evitare che il riscaldamento globale superi i 2 gradi entro la fine del secolo, assisteremo sempre più a fenomeni di siccità, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai e scomparsa di terreno coltivabile. Il cambiamento climatico sarà anche una delle cause dell'aumento dei problemi migratori", ha dichiarato il relatore del documento dell'Europarlamento, il socialista francese Gilles Pargneaux. Gian Luca Galletti ha parlato di "ultima chiamata. Il problema che andiamo ad affrontare non è relativo solo alla riduzione delle emissioni di C02. E' un appuntamento etico e morale" ha detto il Ministro dell'Ambiente. "Italia e Europa si presentano a Parigi con un accordo virtuoso raggiunto durante il semestre europeo, per l'impegno di tutti i paesi europei alla riduzione di almeno il 40% delle emissioni. Ogni Paese ha il suo target e se non rispetta gli impegni ci sono sanzioni. Dobbiamo trovare un accordo per i nostri figli e per noi ed è un problema che va affrontato come nostro perché i cambiamenti climatici porteranno povertà su povertà e illegalità su illegalità. A Parigi ci giochiamo il futuro del pianeta".