Affari Europei

Elezioni europee, in Svezia via al voto. Tutto quello che c'è da sapere

In Svezia sono partite le operazioni di voto per i residenti all'estero. Ecco il calendario dei paesi alle urne e il funzionamento della scheda elettorale

Elezioni Europee: in Svezia al via il voto per i residenti all'estero

Urne aperte per le elezioni europee. Sembra strano ma è così. Sono partite giovedì 2 maggio le operazioni di voto per le Europee in Svezia. L'appuntamento ufficiale con le urne per gli svedesi è il 26 maggio, ma i cittadini residenti all'estero possono votare a partire da oggi recandosi nelle ambasciate e nei consolati svedesi in Ue. L'8 maggio si apre invece il 'voto anticipato' per tutti i cittadini svedesi che vogliono servirsene ed esprimere in anticipo la propria preferenza. L''early voting' è una pratica sempre più diffusa per scongiurare il rischio di avere un impedimento nel giorno delle elezioni. Gli svedesi non sono comunque i primi ad avere la possibilità di votare per le Europee 2019. Già da alcune settimane anche i danesi residenti nel Paese ma che ragioni varie si trovano in viaggio all'estero possono infatti esprimere le loro scelte politiche.

Elezioni europee, tutto quello che c'è da sapere: il calendario dei paesi al voto

Centinaia di milioni di cittadini dei 28 Stati membri dell'Ue andranno a votare dal 23 al 26 maggio per eleggere i 751 membri del Parlamento Europeo per la nona legislatura, che inizierà formalmente il 2 luglio con la prima plenaria a Strasburgo. Gli aventi diritto al voto sono circa 373 mln. I seggi restano 751, poiché il Regno Unito ha posticipato la Brexit al 31 ottobre e parteciperà alle elezioni, nominando 73 eurodeputati, tanti quanti ne ha l'Italia; resta la possibilità teorica che la Camera dei Comuni approvi l'accordo di ritiro prima del 30 giugno, cosa che comporterebbe la convocazione di una miniplenaria del Parlamento nella formazione uscente, per ratificare l'accordo lato Ue. Giovedì 23 maggio daranno il via al voto Regno Unito e Paesi Bassi; venerdì 24 sarà il turno dell'Irlanda e della Repubblica Ceca; sabato 25 maggio si voterà ancora in Repubblica Ceca (l'unica nazione Ue che vota su due giorni), in Lettonia, a Malta e in Slovacchia. Domenica 26 maggio sarà il turno di tutti gli altri: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia. In Belgio, Bulgaria, Cipro, Grecia e Lussemburgo il voto è obbligatorio.

Elezioni europee: come si vota, la battaglia delle preferenze

Le elezioni europee sono una battaglia delle preferenze. In 18 dei 27 Paesi chiamati alle urne a maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, come segnala il dossier AGI/Openpolis, vige un sistema elettorale che consente ai cittadini di scegliere il nome del candidato preferito. Negli altri 9 Paesi, tra i quali ci sono i piu' importanti, le preferenze non sono previste. L'Italia e' tra i pochi Paesi dell'Ue, e l'unico tra quelli piu' importanti, a prevedere le preferenze per l'elezione del Parlamento europeo. In materia di leggi elettorali, ogni Stato e' libero di decidere ma entro il quadro delle disposizioni comuni introdotte dall'Ue per rendere il voto omogeneo. I 'paletti' sono tre: non sono ammessi sistemi maggioritari, ma solo proporzionali; un cittadino europeo che risiede in un Paese Ue diverso dal suo puo' votare e essere eletto in quest'ultimo; incompatibilita' tassative impediscono a un eurodeputato di essere contemporaneamente membro di un governo nazionale o della Commissione europea. Fuori da queste limitazioni, ogni Paese sceglie come eleggere gli eurodeputati. In Italia c'e' un sistema proporzionale con sbarramento nazionale del 4%. Il nostro Paese e' dunque gia' in regola con la norma europea che prevede per le elezioni del 2024 una soglia di sbarramento obbligatoria, compresa tra il 2% e il 5% per le circoscrizioni che eleggono piu' di 35 europarlamentari. Il diritto di voto alle europee e' fissato a 18 anni, come in tutti gli altri Paesi europei a eccezione solo dell'Austria, dove possono votare anche i sedicenni, e della Grecia, dove si vota a partire dai 17 anni. Insieme alla Grecia, l'Italia e' il Paese con l'eta' di elettorato passivo piu' alta: per diventare eurodeputato, un italiano deve avere 25 anni, un'eta' equiparata a quella minima prescritta per entrare alla Camera dei deputati. Nella maggior parte degli Stati ci si puo' candidare a 18 o a 21 anni. Il voto europeo si tiene in un lasso temporale compreso tra il giovedi' e la domenica. In quale giorno (o in quali giorni) le urne sono aperte, lo decidono i singoli Stati. Nel 2014 il Regno Unito e i Paesi Bassi votarono di giovedi'; l'Irlanda di venerdi'; Slovacchia, Malta e Lettonia di sabato; la Repubblica Ceca sia di sabato che di domenica; tutti gli altri 21, Italia compresa, solo la domenica. Quest'anno per gli italiani l'appuntamento e' domenica 26 maggio. Nell'ultima tornata, l'Italia e' stato uno dei Paesi con il maggior ricambio nella rappresentanza: erano 'matricole' il 75% degli eletti. Un dato superato solo dalla Grecia, che mando' a Strasburgo una rappresentanza interamente nuova. La Germania ebbe il tasso di ricambio piu' basso, solo il 31% era alla loro prima esperienza. La Francia cambio' il 50% dei suoi europarlamentari, mentre per la Spagna il ricambio fu del 57%.