Affari Europei

Elezioni europee, risiko nomine: Scende Weber, sale Barnier. Lavoro all'Italia

I 27 danno il via ufficiosamente alle trattative che entro l'estate dovranno portare alla riscrittura completa dell'organigramma delle istituzioni europee

Elezioni europee: via alla partita delle nomine, tramonta Weber e sale Barnier

Il gran ballo delle nomine per l'Europa che verrà si apre a Sibiu, fascinosa cittadina di origine sassone nel cuore della Transilvania. A due settimane dal voto delle europee, in un vertice pensato un anno fa per celebrare l'unità dell'Europa dopo Brexit e che vede invece l'Unione ancora impantanata nella partita infinita con Londra, i 27 danno il via ufficiosamente alle trattative che entro l'estate dovranno portare alla riscrittura completa dell'organigramma delle istituzioni europee per i prossimi cinque anni.

Complice un'agenda povera di contenuti, salvo un nuovo generico richiamo all'unità dell'Unione per affrontare le grandi sfide globali, le diplomazie si sono messe a lavoro a margine del summit: faccia a faccia, colloqui, incontri e bilaterali si sono susseguiti per tutta la giornata. Tutti parlano con tutti, anche se naturalmente per iniziare a giocare davvero la partita, bisognera' aspettare che si chiudano le urne la notte del 26 maggio. Il processo inizerà ufficialmente in un summit straordinario convocato da Donald Tusk il 28 di maggio, due giorni dopo le elezioni europee.

Ma ora, quello che emerge con chiarezza è che Manfred Weber, candidato dei Popolari, salvo clamorosi e al momento inimmaginabili colpi di scena, non sarà il prossimo capo dell'esecutivo Ue. I capi di Stato e di governo infatti, da Macron a Bettel allo stesso Conte, hanno di fatto intonato il 'de profundis' per il sistema dello 'Spitzenkandidat', che vuole che il presidente della Commissione sia il candidato designato dal partito più votato alle elezioni, lo stesso metodo che portò alla elezione di Jean Claude Juncker cinque anni fa.

Commissione Ue, in corsa anche la Vestager

Per Weber insistenti voci di corridoio, prefigurano invece la presidenza del Parlamento al posto di Antonio Tajani. Il nome che continua a circolare con più insistenza come possibile presidente della Commissione resta quello di Michel Barnier, ancora impegnato con l'odissea infinita di Brexit. Ma se la coalizione vincente, come è assai probabile, dovesse includere i liberali, si rafforzerebbero le quotazioni di Margrethe Vestager.

Per il Consiglio in corsa Rutte, Costa e Michel

Resta ancora apertissima invece la partita per la poltrona di presidente del consiglio, con Mark Rutte e Antonio Costa premier di Olanda e Portogallo, che hanno escluso i rumors su una loro candidatura. In corsa anche il premier belga Charles Michel, se non venisse riconfermato alle elezioni politiche del 26 maggio.

Un italiano al Lavoro o all'Industria?

Giuseppe Conte ha rivendicato un ruolo importante per l'Italia. Potrebbe esserci posto per un commissario al Lavoro o all'Industria, con Lega e M5s chiamati a mettersi d'accordo. Su tutto aleggia comunque sempre il nome di Angela Merkel. C'è chi continua a sostenere che possa avere un futuro all'Ue.