Affari Europei

Elezioni europee, Salvini flirta con Orban. Vicina l'alleanza coi spagnoli Vox

Il 7 maggio Salvini dovrebbe recarsi in Ungheria per incontrare Orban. E intanto è vicina l'alleanza con gli spagnoli di Vox

Elezioni europee: Salvini guarda a Orban. Timori Lega su tenuta M5s

Il 7 maggio Salvini dovrebbe recarsi in Ungheria per incontrare Orban. "I due - spiega una fonte parlamentare leghista - si sentono, il dialogo non si e' affatto interrotto". Nei prossimi giorni, invece, il vicepremier potrebbe vedere i vertici di Vox. E intanto oggi la Lega ha aggiunto altri tasselli all'alleanza per le Europee: hanno aderito al progetto gli austriaci di Freiheitliche Partei Osterreichs (FPO) di Heinz-Christian Strache (al governo di Vienna), gli estoni di Eesti Konservatiivne Rahvaerakond (EKRE) di Mart Helme (appena entrati al governo con 5 ministri) e il partito slovacco SME Rodina di Boris Kolla'r. Resteranno fuori i polacchi, ma le vere manovre ci saranno all'indomani del 26 maggio. L'obiettivo e' quello di arrivare ad un unico gruppo composto da 150 europarlamentari.

Elezioni europee, ecco i candidati della Lega

Le liste costituite da Salvini hanno creato qualche malumore nel partito. Ci sono candidati non graditi da tutti (tra questi l'ex azzurra Sardone e il capogruppo del Carroccio al consiglio regionale piemontese, Gancia), troppi sconosciuti e pochi che portano voti, il 'refrain' di diversi dirigenti. In lista anche l'economista 'euroscettico' Rinaldi e un'altra euroscettica, l'ideatrice e promotrice di Eurexit, Donato. Ma il leader del partito di via Bellerio non ha voluto nessun 'Mr preferenze'. "Niente calciatori e cantanti, solo gente normale", ha tagliato corto. Su suggerimento anche di Giorgetti la partita si giochera' sulla leadership di Salvini e sull'operato di governo. Ma e' proprio sulla tenuta dell'esecutivo che permane la preoccupazione. "Io non tradisco, si va avanti fino a fine legislatura", ha spiegato Salvini durante la riunione di gruppo questa sera. Ma il timore e' che all'indomani del voto del 26 maggio Di Maio possa non controllare i suoi. Da qui la necessita' di non attaccare gli alleati. "Parlate di cose positive, delle vostre competenze. Noi restiamo quelli del si'", ha detto ai fedelissimi. La spiegazione che i dirigenti del Carroccio danno degli affondi dei pentastellati e' legata proprio al prossimo voto: "C'e' chi lavora ad un governo M5s-Pd, noi andiamo dritti per la nostra strada", spiega un altro 'big' del partito.