Affari Europei
Elezioni europee: Vestager verso la Commissione, Merkel vuole la Bce
Dopo il voto europeo socialisti e Alde si spartiscono Parlamento e Commissione Ue. E Merkel punta alla Bce
L'elezione del nuovo Parlamento europeo é solo il primo passo di una lunga catena di eventi che porterà le Istituzioni europee ad essere rinnovate nei prossimi mesi. In luglio l'Eurocamera eleggerà il suo presidente e le varie cariche interne (questori, vicepresidenti, capigruppo, etc.). Si passerà poi alla nomina del nuovo presidente della Commissione, successore di Jean-Claude Juncker, che a sua volta sceglierà la sua squadra di governo con il manuale Cencelli europeo in mano.
DA RINNOVARE TUTTE LE CARICHE UE
A novembre dovrà essere rinnovata la presidenza della Bce, che nonostante non sia coinvolta dal voto europeo secondo i Trattati, di fatto diviene merce di scambio tra i partiti europei. Infine all'inizio del prossimo anno ci sarà la nomina del nuovo presidente del Consiglio Ue, l'organo che rappresenta i governi europei.
TOTONOMI PER LE ISTITUZIONI UE
Queste le cariche. E i nomi? Bisogna partire dalla casella della Commissione europea per capire quali saranno le forze politiche che occuperanno le altre caselle. Ad oggi ad avere diritto di sedere a Palazzo Berlaymont é Manfred Weber, lo spitzenkandidaten del Partito popolare europeo che, di fatto, ha vinto le elezioni. Eppure Weber non é molto amato da Merkel e la Cancelliera, a dire il vero, mira ad un'altra poltrona, quella della Bce.
AI LIBERALI LA COMMISSIONE EUROPEA
Alla Commissione potrebbe andare allora Margrethe Vestager, la candidata dei liberali dell'Alde, la famiglia politica europea che sorreggerà socialisti e popolari nella formazione della maggioranza al Parlamento Ue. Vestager, che ha dato prova di grande rigore morale e coraggio tenendo testa ai Big dell'hi-tech Usa (guadagnandosi la carica di nemico numero uno in Europa secondo Donald Trump), anela a questa poltrona e potrebbe ottenerla visto che il partito socialista, nonostante sia il secondo a livello Ue, non ha un partito di riferimento forte. E le sue quotazioni rimangono alte nonostante la decisione di bloccare la mega fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens.
AI SOCIALISTI LA PRESIDENZA DEL PARLAMENTO UE
I socialisti spagnoli portano infatti al Parlamento europeo 'solo' 20 deputati e difficilmente possono sperare di ottenere la presidenza della Commissione. Possono invece guardare a quella di Alto Rappresentante per la Politica Estera dell'Unione (casella oggi di Federica Mogherini) che potrebbe andare a Joseph Borrelle, già presidente del Parlamento europeo e attuale ministro degli esteri spagnolo. Ai socialisti potrebbe andare anche la presidenza del parlamento europeo, con Frans Timmermans, olandese, candidato del Pse alla Commissione. Presidenza che poi a fine 2021 passerà ai popolari, come da tradizione.
IL CONSIGLIO AD UN PAESE DELL'EST
La presidenza del Consiglio andrebbe dunque al Partito popolare, con un politico che per questioni di equilibri geografici dovrebbe andare ad uno Stato dell'Europa dell'Est. I nomi si rincorrono, ma quelli più accreditati sono quello di Dalia Grybauskaite, attuale premier lituano (in scadenza). Considerata una moderata, ha rivestito il ruolo di Commissaria in due occasioni e parla inglese, russo, francese e polacco. In pole anche bulgara Kristalina Georgieva, che ha rinunciato alla poltrona di Commissario per andare a dirigere la Banca mondiale. Possibile anche il nome di l'ex premier polacca Beata Szydlo. C'é poi quello di Angela Merkel, che tuttavia ha smentito piú volte la sua volontà di andare a Bruxelles.
MERKEL VUOLE UN SUO UOMO ALLA BCE
La Cdu tedesca, primo partito a livello europeo (29 seggi), potrebbe rinunciare alle cariche sopra elencate per puntare al colpo grosso, la presidenza della Bce. Non é un segreto infatti che in tutti questi anni i maggiori grattacapi alla Cancelliera li abbia fatti venire proprio Mario Draghi, che a fine anno dovrà lasciare Francoforte. E allora a prendere il suo posto potrebbero essere Jens Weidmann, attuale presidente della Deutsche Bundesbank, la banca centrale tedesca, che sarebbe ben felice di prendere il posto di Draghi. Se per una questione di genere Weidmann non potesse traslocare, Claudia Buch, vicepresidente della Buba, avrebbe ottime possibilità di successo. Altro nome che circola nei corridoi é quello di Klaas Knot, governatore della banca centrale olandese, che nonostante non sia un fedelissimo di Angela Merkel é tuttavia un fautore del rigore.