Elezioni, la Polonia svolta a destra e si allontana da Bruxelles - Affaritaliani.it

Affari Europei

Elezioni, la Polonia svolta a destra e si allontana da Bruxelles

Anche in Polonia si respira aria di cambiamento, ma in senso inverso rispetto a quello che in Spagna ha portato alla vittoria Podemos alle Amministrative. A Varsavia l’uscente Presidente della Repubblica, Bronislaw Komorowski, del partito Piattaforma dei cittadini (centrista, liberale ed europeista), è stato sconfitto da Andrzej Duda, la giovane stella nascente del Pis, Partito diritto e giustizia, di destra, euroscettico e nazionalista.

Per le altre cancellerie europee si tratta di una cattiva notizia. È vero quello che molti commentatori fanno notare: il Capo dello Stato, nell’ordinamento polacco, ha pochi poteri e quindi influirà in maniera marginale nelle scelte del governo. Comanda le forze armate, ha diritto di veto sulle leggi e può mandare messaggi al Parlamento, ma i suoi poteri non vanno oltre.

Quello che però preoccupa molti, e soprattutto la Merkel, è il fatto che la Polonia si sta spostando a destra, abbracciando le spinte populiste anti-Europa e anti-Russia che stanno ammaliando molti altri Stati. A metà ottobre il Paese sarà chiamato a rinnovare il parlamento e se le percentuali delle presidenziali dovessero essere confermate il rischio è che il prossimo governo sia egemonizzato dal partito di Duda.

Quali sarebbero le conseguenze? Prima di tutta il Pis, a differenza dell’attuale partito al governo, è fortemente euroscettico. Questo significa un indebolimento della spinta propulsiva a Bruxelles e la perdita per la Merkel di un alleato importante. La Polonia ricopre ormai un ruolo di primo piano in seno al Consiglio, al pari di altri stati come la Spagna. Le conseguenze su temi come l'austerity sono ancora imprevedibili, ma c'è da scommetterci che un governo di destra non seguirebbe docilmente la linea della Merkel. Idem su altre questioni, dall'energia all'immigrazione.

Ma la vittoria della destra porterebbe anche ad un acuirsi della crisi in Ucraina. Varsavia è sempre stata per la linea dura nei confronti di Putin dopo l'annessione della Crimea, ma è sempre giunta a miti consigli grazia all'azione di moral suasion di Berlino. Il nuovo Presidente della Repubblica, che ha fatto campagna elettorale tanto contro Bruxelles quanto contro Mosca, certamente prenderebbe posizioni più dure nei confronti della Russia, rischiando di indebolire quel processo di pace che la Merkel sta cercando di portare avanti.