Affari Europei
Elezioni Regno Unito, il programma di Boris Johnson: "Brexit entro gennaio"
Boris Johnson ha presentato il programma del Partito conservatore
BREXIT: I TORIES PRESENTANO IL PROGRAMMA, VIA DALLA UE ENTRO GENNAIO
Boris Johnson ha presentato il programma del Partito conservatore, in vista delle elezioni del 12 dicembre. Nel discorso che il premier pronuncerà nelle West Midlands, Johnson annuncerà l'impegno di ripresentare in Parlamento la legislazione per la Brexit prima di Natale, per consentire l'uscita dal Regno Unito dalla Ue entro il 31 gennaio e così "voltare pagina dalle esitazioni, i ritardi e le divisioni degli ultimi anni". Tra gli altri punti del programma che verranno annunciati da Johnson, la stampa britannica anticipa la promessa di non alzare le tasse sul reddito, i contributi sanitari e l'Iva e di destinare ulteriori 250 milioni di sterline all'anno per gli asili nido e il sostegno alle famiglie con figli piccoli.
ELEZIONI UK, IL PROGRAMMA DI JOHNSON: "PIU' FONDI SENZA NUOVE TASSE"
Nuovi fondi per sanità e forze dell'ordine, con 50 mila nuove infermiere e 20 mila nuovi agenti, insieme alla promessa di ridurre le tasse per le societa', di introdurre un sistema a punti sul modello australiano per controllare l'immigrazione e di portare a conclusione la Brexit a gennaio. Questi i punti principali del manifesto elettorale dei Tory presentato dal premier britannico Boris Johnson a Telford, in Inghilterra, in vista delle elezioni del 12 dicembre. L'inquilino di Downing Street ha assicurato che, in caso di vittoria, i Tory investiranno altri milioni di sterline ogni settimana in scienza, istruzione e infrastrutture, e ha posto l'obiettivo per zero emissioni nette di Co2 per il 2050. Tutti risultati che verranno raggiunti senza aumentare l'Iva o l'imposta sul reddito.
ELEZIONI UK, IL PIANO JOHNSON STRONCATO DA CORBYN
Immediata la risposta del leader laburista, Jeremy Corbyn, che lo ha definito "un piano pagato dai miliardari, scritto per i miliardari e a beneficio dei miliardari". "Ma il problema - ha aggiunto - e' che il resto di noi dovra' pagarlo". "Dopo un decennio in cui i conservatori hanno tagliato sanita', polizia e scuole, tutto quello che Boris Johnson sta offrendo e' piu' tagli, piu' fallimenti e altri anni di incertezza sulla Brexit", ha affermato il leader laburista, sostenendo che al premier "non puo' essere data fiducia". Duri anche i Lib-Dem: il numero 2 del partito, Ed Davey, ha sottolineato che le promesse di BoJo "non valgono la carta sulla quale sono scritte". "Il manifesto Tory e' costruito su una menzogna: che la Brexit possa essere attuata senza causare anni di caos e danni alla nostra economia". "L'accordo sulla Brexit di Johnson, appoggiato da Farage lascera' il Regno Unito con 70 miliardi di sterline in meno, il che significa meno soldi da investire nelle nostre scuole, ospedali e per affrontare l'emergenza climatica", ha affermato, sottolineando che "il modo migliore per costruire un futuro piu' luminoso e' fermare l'uscita dall'Ue cosi' da poter investire i 50 miliardi di sterline del bonus Remain nei servizi pubblici e per combattere l'inuguaglianza".