Affari Europei
Fondi a chi accoglie i migranti, sanzioni a chi respinge. Ecco il piano Ue

Nel piano che la Commissione europea sta stilando per arginare la crisi dei migranti non ci saranno le famigerate quote obbligatorie. O meglio, ogni Paese avrà un numero di migranti da accogliere, ma si potrà rifiutare, in quel caso scatteranno delle sanzioni economiche di vario genere che andranno ad alimentare un fondo destinato a supportare quegli stati, come l’Italia, la Grecia o la Germania che sono in prima linea nell’accoglienza.
Ma facciamo un passo indietro. Fino a due settimane fa in Europa nessuno voleva parlare di quote obbligatorie. Ci aveva provato la Commissione europea a giugno, ma la sua proposta di redistribuzione obbligatoria dei migranti tra gli Stati europei era stata bocciata da quasi tutti i governi. Poi il numero dei migranti sbarcati sulle coste italiane e di quelli in arrivo dai Balcani è aumentato esponenzialmente. La Germania ha assunto la leadership del cambiamento e ha annunciato la decisone di derogare alle regole di Dublino e di accogliere tutti i profughi siriani (c’è chi parla di 800 mila persone, l’1% della popolazione tedesca).
Infine mercoledì la foto del bambino annegato ha scosso anche i governi francese e inglese. Cameron ha annunciato che l’Inghilterra accoglierà nuovi profughi, mentre Hollande, che a Ventimiglia aveva detto no alle quote, ora parla di un piano franco-tedesco, andando dietro alla Merkel.
Il risultato? Il 14 settembre i Paesi Ue si riuniranno per parlare dell’emergenza e la Commissione europea presenterà un piano basato, in parte, sulle proposte di Parigi e Berlino. Sarà prevista la redistribuzione di 100-160 mila migranti. Ogni Paese si vedrà assegnare delle quote che dipenderanno dalla ricchezza dello Stato, dalla sua popolazione e dal generale andamento economico.
I migranti verranno così prelevati da Italia, Grecia e Ungheria per essere redistribuiti in tutta europea. Ci sono però due problemi: l’opt-out e i migranti economici. Partiamo dagli Stati che si rifiuteranno di accogliere i migranti. Nel piano della Commissione europea potranno farlo ma dovranno pagare multe salatissime oltre ad essere penalizzati su altri fronti (come la gestione dei fondi europei). Non volete i profughi? Allora pagate. E quei soldi verranno usati per aiutare i Paesi che invece accolgono i migranti. All’Italia dovrebbero perciò arrivare fondi non solo per la gestione dell’accoglienza, ma anche per l’implementazione di una serie di hot spot dove i richiedenti asilo verranno riconosciuti e schedati.
Ci sono poi i migranti economici. Secondo il diritto internazionale possono essere rimpatriati perché non sono in pericolo di vita. Si tratta di circa la metà dei migranti. Il problema è che ancora non si è trovato il modo per rimandarli a casa visto che spesso non ci sono accordi con i Paesi di origine e anche la logistica dei rimpatri non è affatto semplice.