Affari Europei
Dati personali e diritto all'oblio, Ue più severa coi colossi del web
Gli Stati membri dell'Ue stanno negoziando una revisione delle leggi sulla privacy, molte delle quali sono ormai obsolete. L'Ue ha deciso di fare un deciso tentativo per rendere le leggi più armoniche rispetto alla situazione attuale e soprattutto riparametrarle sulla enorme crescita di Internet. Un progetto firmato dalla Lettonia, che detiene la presidenza di turno dell'Unione europea, suggerisce tre livelli di sanzioni per le aziende scoperte a infrangere le regole, con multe molto salate che potrebbero andare dal 0,5 % al 2% del fatturato annuo a livello mondiale dell'impresa, a seconda della gravità della violazione dei dati.
La mancata cancellazione dei dati personali, in violazione del diritto all'oblio, rientra nella seconda categoria che prevede ammende massime dell'1% del fatturato globale annuo dell'azienda. E sembra proprio che la proposta lettone abbia fatto breccia nelle istituzioni comunitarie. A metà giugno l'Ue dovrebbe approvare il testo della riforma e in seguito i rappresentanti degli Stati membri avvieranno le discussioni con il Parlamento europeo (che aveva proposto multe fino al 5% del fatturato globale) per arrivare a un compromesso finale.
Il consistente aumento delle multe può rappresentare un deterrente per le aziende alla violazione del diritto all'oblio e può far sì che le norme europee sulla privacy dei dati personali vengano rispettate. Fino adesso non tutti i garanti della privacy avevano il potere di imporre sanzioni pecuniarie alle aziende che trasgrediscono le norme e anche laddove possono farlo la multa è quasi sempre una cifra risibile per colossi simili.
Nel mirino ovviamente c'è soprattutto Google, L'anno scorso una sentenza della Corte Suprema dell'Unione Europea aveva ordinato a Mountain View di rumuovere le informazioni obsolete o irrilevanti per non farle più visualizzare sul motore di ricerca ma la sentenza è stata applicata solo sui domini europei. Anche Facebook è entrato nei radar europei per il trattamento dei dati personali. Ora le istituzioni comunitarie devono scegliere che armi usare per quella che si preannuncia già una dura battaglia.