Manfred Weber resta a capo del Ppe. E adesso mira alla poltrona di Schulz
Il Ppe conferma presidente Manfred Weber. E ora il tedesco potrebbe mirare a prendersi la poltrona di Schulz a capo del Parlamento europeo
WEBER RESTA ALLA GUIDA DEL PPE PER ALTRI DUE ANNI E MEZZO
Il Partito popolare europeo, il più grande gruppo del Parlamento europeo, è pronto a rieleggere il suo attuale presidente, Manfred Weber, per un altro mandato di due anni e mezzo. L'elezione del 44enne Weber, ampiamente prevista, significa che il più grande gruppo del Parlamento rimarrà nelle mani di un uomo che sa come muoversi nelle stanze del potere e che va molto d'accordo sia con il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e con la corrente del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
VIA ALLA CAMPAGNA PER LE PRESIDENZIALI DELL'EUROPARLAMENTO
La rielezione di Weber dà anche informalmente il via alla campagna per le presidenziali dell'Europarlamento, che si terranno a gennaio 2017. Nell'ambito di un accordo datato 2014 di convisione del potere tra il Ppe e i Socialisti e Democratici, Schulz avrebbe dovuto cedere il potere. Ma il tedesco ha detto che vuole restare al suo posto.
WEBER PRONTO A CANDIDARSI PER ESSERE L'ANTI SCHULZ
Il Ppe deciderà il suo candidato il prossimo 13 dicembre. Al momento i nomi che circolano sono quattro: Alojz Peterle, ex primo ministro della Slovenia, Alain Lamassoure, ex ministro agli affari Ue della Francia, Mairead McGuinness, ex giornalista televisiva in Irlanda, e Antonio Tajani, ex portavoce dell'ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi. Nessuno di loro ha un forte sostegno. Qualora nessuno dei candidati avesse un sostegno sufficiente, alcune fonti hanno suggerito che Weber potrebbe diventare il candidato del suo gruppo per le elezioni presidenziali.
ATTACCO ALL'ITALIA: "RISPETTI GLI IMPEGNI SUL DEFICIT"
Nel frattempo Weber ha attaccato l'Italia sulla questione bilancio. "E' stata l'Italia a prendere certi impegni sul deficit, non i burocrati di Bruxelles, ed è giusto che la Commissione glielo ricordi", ha affermato alla Stampa. Weber riconosce che l'Italia ha il diritto di rivendicare "un trattamento speciale", ma disapprova l'atteggiamento di sfida che Renzi sta avendo nei confronti della Ue: "L'Europa - dice - non va usata come un esempio negativo", "siamo parte di una famiglia in Europa e dobbiamo avere fiducia reciproca".