Affari Europei

Migranti, Toia: "L'Europa sia solidale, al suo interno e all'esterno"

Questa settimana al Parlamento europeo di Strasburgo sono accadute due cose importanti. Come potete vedere anche dalla mia pagina Facebook (che vi invito a frequentare e commentare) il presidente della Commissione Juncker ha tenuto il discorso sullo Stato dell’Unione e il Parlamento ha discusso il Pacchetto sull’immigrazione e i rifugiati.

Relativamente al discorso sullo Stato dell’Unione voglio sottolineare alcuni punti. Prima di tutto la forte volontà europeista di Juncker di affrontare insieme, come Europa, le sfide che abbiamo davanti. Interne (disoccupazione, problemi dell’Eurozona, carenza degli investimenti necessari per superare la crisi) ed esterne (conflittualità a sud e ad est dell’Europa che generano l’esodo dei rifugiati e degli immigrati).

Il Presidente ha espresso la forte volontà di salvaguardare i valori di solidarietà e di rispetto dei diritti umani che caratterizzano il progetto europeo, valori che oggi sono messi duramente alla prova dall’entità e dalla complessità dei fenomeni migratori.  Come ha detto Federica Mogherini, l’Europa è credibile se è coerente e noi non potremmo essere i paladini, nel mondo, di quei valori che non rispettiamo a ‘casa nostra’. Faccio mie le parole del Presidente della Commissione: “L’Europa in cui voglio vivere è quella dei cittadini che hanno aiutato i profughi e non quella di chi ha alzato i muri”.

Sullo Stato dell’Unione il nostro gruppo, anche con l’intervento del capogruppo Pittella e il mio, ha sottolineato le nostre priorità: immigrazione, agenda sociale e occupazione, fiscalità più equa, unione economico-monetaria, piano degli investimenti e flessibilità nel patto di stabilità. Ma anche la lotta ai cambiamenti climatici, una strategia di medio periodo per l’Africa e un impegno per la pacificazione dei conflitti che infuriano attorno a sud e ad est dei nostri confini.

 

Ora il Pacchetto immigrazione e rifugiati, di cui abbiamo sentito tanto parlare in tv e sui giornali e che prevede, tra le altre cose, la redistribuzione dei migranti all’interno dell’Unione europea, deve essere approvato dal Consiglio Ue, cioè dagli Stati, per diventare operativo. La votazione sarà lunedì e l’augurio è che ci sia solidarietà e unità e che si vincano le resistenze di quei Paesi che, paradossalmente, proprio grazie alla solidarietà europea hanno potuto riunirsi al momento dell’allargamento.

Leader è chi si assume la responsabilità che la storia gli assegna. E la storia di oggi è questa: un'Europa che non ha superato la crisi economica e sociale e, nello stesso tempo, è colpita, al suo esterno, a est e a sud, dall'instabilità e dai conflitti, di cui il fiume di umanità in fuga è la conseguenza.

Per questo in Aula ho chiesto al presidente Juncker forza e capacità di guida per imboccare una strada europea comune, al fine di superare le logiche e gli interessi nazionali, la mediocrità degli egoismi, magari da parte di quei Paesi che grazie allo spirito di unità e di solidarietà europea sono stati riuniti.

Il gruppo S&D, dei Socialisti e Democratici, appoggerà in Parlamento le proposte del presidente della Commissione, secondo le priorità espresse dal capogruppo Pittella. Ma chiediamo che siano adeguate e tempestive, perché non si dica più che l'Europa agisce sempre "troppo poco e troppo tardi".

Patrizia Toia, capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo